“Davvero un gesto sconsiderato – continua Di Nisi – se si pensa all’emergenza sociale ed economica che stiamo vivendo all’Aquila dopo il terremoto con percentuali di povertà in aumento. Ci sono alcuni casi di persone che vivono al limite della sopravvivenza, che in questi giorni sono oggetto di numerosi articoli a mezzo degli organi d’informazione, per i quali il Comune, anche se tardivamente, ha promesso interessamenti e risposte che invece, desolatamente, sono mancati del tutto. La Regione, si dimostra totalmente insensibile, poiché tagliare fondi per il sociale in un territorio che mai come ora, avrebbe bisogno di attenzioni speciali e di potenziare l’assistenza in tal genere, appare un vero e proprio crimine. Tutto ciò è il frutto della mancanza di rappresentatività degli esponenti politici regionali aquilani e di un operato del Presidente Chiodi che ci sembra più consono ad un Sindaco di Teramo che non al Presidente di tutti gli abruzzesi”.
L’ UGL ha chiesto al presidente Chiodi di ritornare sui suoi passi e mettere a disposizione una somma adeguata da destinare a sostegno delle fasce deboli al fine di dar loro la possibilità di una vita dignitosa.
“Accanto ai piani di ricostruzione – continua la responsabile dell’UGL – delle abitazioni, andrebbe programmato un serio piano di ricostruzione della socialità e della vita dei cittadini del cratere. Ignorare questi temi, vuol dire non esercitare al meglio il compito che si avrebbe il dovere di portare avanti. Le chiacchiere stanno a zero”.