“A seguito della visita a Chieti dell’ambasciatrice cubana Milatos Soto Rodriguez e del mio successico incontro con lei a Roma, svoltosi la scorsa settimana – ha spiegato Antonio Viola – abbiamo deciso di dare avvio a due importanti momenti fra le due nazioni. Il primo momento, di carattere economico, si terrà dal 30 ottobre al 5 novembre nella città di L’Avana e riguarderà la partecipazione dell’Abruzzo, all’interno del padiglione Italia gestito dall’ICE (Istituto per il Commercio Estero), alla Fiera Campionaria Internazionale, evento frequentato da 2.000 espositori da tutto il mondo. Lavorando a stretto contatto con Confindustria e Provincia di Chieti, stiamo cercando di ottenere per l’Abruzzo metà del padiglione Italia, in particolar modo da destinare alle aziende della nostra provincia che si distinguono nell’ambito della produzione alimentare. L’intento, senza dubbio, sarà quello di portare nell’area commerciale caraibica pasta, olio, vini e sughi made in Abruzzo. Parallelamente a questo settore, però, saremo presenti a Cuba anche con una sezione dedicata all’energia alternativa e con il settore agricoltura, coinvolgendo diverse aziende locali attive nel campo dei fertilizzanti. Il secondo momento, invece, di carattere culturale, si svolgerà nella prima decade di dicembre ed è un omaggio che l’Ambasciata cubana vuole porgere all’Italia in occasione del suo 150° anniversario. La manifestazione in questione sarà denominata Moda e Arte Italiana e avrà luogo a L’Avana nella chiesa di San Francesco. Molti atelier locali sono stati già coinvolti per questo evento, facendo sfilate adibiti da sposa, e il parrucchiere teatino di Miss Italia, Gianluca Di Giovanni, e altre aziende leader nel campo degli accessori si sono già impegnate a offrire il proprio supporto per questa iniziativa. In aggiunta – ha concluso l’assessore Viola – va precisato anche che porteremo abiti d’epoca e foto artistiche della nostra regione. Ciò che auspico da questi eventi è la collaborazione duratura e rafforzata fra queste due nazioni ed eventualmente un trattato che stigmatizzi quanto avviato”.
Francesco Rapino