Cialente sta “violentando” L’Aquila, secondo D’Eramo, perchè “ha permesso che i sostenitori delle brigate rosse sfilassero per le strade della città urlando dieci, cento, mille Nassyria, coprendo il Capoluogo dell’onta dell’aggressione fisica alle forze dell’ordine e di quella verbale ai giornalisti. Cialente violenta la città quando cerca di cancellarne la storia, togliendo l’intitolazione ad Adelchi Serena del piazzale antistante la piscina comunale, agendo con quella tempestività che mai ha garantito nelle fasi della ricostruzione. Solo un sindaco poco lucido, in una città crollata, può riunire una Giunta per approvare una delibera intrisa di sapore ideologico e di una grave ignoranza. Fosse Cialente come Serena! Oggi L’Aquila sarebbe tutto un cantiere e studiata dalle migliori menti dell’urbanistica mondiale”. E, ancora, “Cialente violenta il lavoro onesto e trasparente della dirigente della SGE Paola Giuliani, apprestandosi a revocarle l’incarico, ma salva le carriere a dirigenti comunali che si sono resi protagonisti dei grandi scandali amministrativi degli ultimi quattro anni. Cialente violenta i rapporti istituzionali con il commissariato alla ricostruzione, la Regione ed il governo, in nome della sua poltrona, bloccando la ricostruzione e la rinascita del capoluogo. Non rimarremo fermi a guardare Cialente il violentatore”.
D’Eramo, infatti, annuncia che convocherà in IV commissione consiliare il Commissario e la Struttura tecnica di missione per “fare chiarezza sui processi di ricostruzione e per dimostrare quante bugie racconta la Giunta di sinistra. Presenteremo un piano sulla sicurezza, chiederemo lo sgombero immediato dell’ex asilo di Viale Duca degli Abruzzi e organizzeremo una serie di manifestazione per confrontarci con i cittadini su quale sviluppo economico, urbanistico ed occupazionale per L’Aquila del terzo millennio”.