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Francavilla, istanza per la tutela di Palazzo Sirena

Francavilla al Mare. Il comitato Risorgi Sirena – unitamente a Italia Nostra di Chieti e Pescara, al CESAR (Centro Studi sull’Architettura Razionalista) di Roma, all’Archeoclub Abruzzo e alla delegazione di Francavilla, al Consigliere Comunale Stefano Di Renzo ed alle associazioni cittadine tra cui il Centro Educazione Ambientale di Interesse Regionale Buendia – hanno predisposto ed inviato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, un’istanza ai sensi del D.lgs 42/2004 per la tutela dello storico palazzo SIRENA simbolo, da oltre cento anni, dell’identità di Francavilla al Mare.

 “La storia del palazzo – si legge in una nota del comitato Risorgi Sirena – affonda le radici nel lontano 1888, quando venne avviata la costruzione della struttura originaria su progetto dell’architetto pescarese Antonino Liberi, al fine di favorire lo sviluppo turistico balneare della città di Francavilla al Mare. L’edificio, come i kursaal che andavano sorgendo in tutte le località balneari, era destinato a ospitare manifestazioni estive di richiamo e divenne la sede permanente di un elegante circolo cittadino. Inaugurato da Gabriele d’Annunzio, che ne riportò la cronaca sul giornale “La tribuna di Roma”, il fabbricato venne distrutto durante la Seconda Guerra mondiale dalle mine dei tedeschi in ritirata. Ricostruito dal Genio Civile con i fondi per i danni di guerra sul sito preesistente e con le stesse funzioni, Palazzo Sirena rinacque a nuova vita sotto la gestione commissariale dell’Azienda di Soggiorno; il progetto del risorto edificio, in pregiato stile tardo-razionalista (come certifica il C.E.S.A.R. Centro Studi di Roma), porta la firma dell’ingegner Vittorio Ricci, il cui nome è legato al Piano di ricostruzione di Francavilla al Mare. L’impresa costruttrice assumerà l’incarico con l’obbligo di assumere alle dipendenze i reduci della guerra ‘40 – ‘43 e di quella di liberazione (partigiani) nonché i reduci dell’internamento. Dal dopoguerra agli anni ’90 Palazzo Sirena tornò a vivere momenti importanti nella vita sociale e culturale della città, ospitando spettacoli con artisti di grande risonanza, mostre prestigiose, convegni e incontri culturali anche di livello internazionale, oltre a rappresentazioni teatrali. Fu anche sede delle prime edizioni dell’esposizione internazionale di pittura “Premio Michetti”. Ampliato negli anni ‘90 con un’addizione sul fronte mare, ha continuato a svolgere un’importante funzione di aggregazione per iniziative di carattere artistico e socio culturale a cura di vari soggetti, pubblici e privati. Più complete e approfondite informazioni sulla storia dell’edificio e sul significativo ruolo da esso svolto nel corso degli ultimi cento anni, sono desumibili da una accurata sintesi storico documentale e da una relazione tecnica, corredate da numerosi documenti rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Chieti e dai testi storici. Questa corposa documentazione è parte integrante dell’istanza consegnata alla Soprintendenza di Chieti. L’attuale Amministrazione comunale ha espresso chiaramente l’intenzione di demolire il palazzo storico e di conservare la sua appendice sul mare (Centro Congressi), sostenendo che i costi per la ristrutturazione siano troppo onerosi. Dalla documentazione allegata si evince, tuttavia, che fin dal 1946 si inizia a parlare di Ricostruzione di Palazzo Sirena. Si ritiene, inoltre, che la tutela non riguardi il solo manufatto architettonico, ma il luogo e la funzione continua e persistente svolta negli anni, nonché il significato ruolo assunto nella coscienza della collettività insediata nel processo di “interazione fra popolazione e luogo nel corso del tempo” e si rivendica, in coerenza al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e alla Convenzione di Faro (la Carta redatta nel 2005, entrata in vigore nel 2011 e sottoscritta dal nostro Paese nel 2013), il diritto all’eredità culturale, Il diritto cioè alla conservazione e alla tutela delle risorse ereditate dal passato come espressione dei propri valori di civiltà. In questo spirito, il Comitato Risorgi Sirena, che è impegnato sin dal 2012 a impedire la demolizione del Palazzo attraverso iniziative di sensibilizzazione culturale e di informazione dell’opinione pubblica, ha chiesto in più occasioni all’Amministrazione comunale di Francavilla al Mare di recedere dalla volontà ormai consolidata in atti e di promuovere un restauro del monumento rispettoso dei valori storici, architettonici e urbanistici presenti. Si esprime, cioè, la convinzione che la Sirena possa essere oggetto di un corretto percorso di valorizzazione che consenta, con il recupero della testimonianza storico architettonica, di mantenere e di consolidare il senso di appartenenza della comunità e la stessa coesione sociale a fronte dei processi di omologazione in atto”.

 Aderiscono all’appello del comitato numerosi professori, intellettuali e professionisti e altri se ne aggiungeranno. Tra questi: Il Prof Carlo Pozzi (urbanista). Il Prof Enzo Fimiani (storico). La Professoressa Paola De Santis Ricciardone (antropologa). Il regista sceneggiatore Luciano Odorisio e il Prof. Mosè Ricci (architetto) e la sezione Alfredo Grifone dell’A.N.P.I. di Chieti.