”Mi rendono perfettamente conto che la giungla di leggi, leggine, ordinanze, decreti, direttive e altre norme sull’argomento creano problemi a non finire, in primis agli stessi professionisti, nell’assolvere il mandato loro conferito dai clienti – riconosce Tinari – Ed è certamente questa la situazione più critica, che rallenta la ricostruzione ed è alla base delle poche centinaia di progetti finora presentati, a fronte dei quasi 10.000 che dovrebbero arrivare”. Per Tinari ”è necessario che anche gli ingegneri, gli architetti e i geometri, oltre alle istituzioni competenti, si assumano la responsabilità di avere un rapporto trasparente con gli aquilani”. ”L’ansia per la mancanza di certezze circa la riacquisizione della propria casa pervade migliaia e migliaia di proprietari – ricorda il Consigliere Dca – Gli ordini professionali se ne facciano carico, sollecitino i loro iscritti a presentare i progetti e le richieste di contributo e soprattutto mettano per iscritto, in una guida, quali sono gli iter che farà la pratica e in quanto tempo gli aquilani potranno riavere il luogo in cui vivevano prima del 6 aprile di due anni fa”.