“Il comune di Pescara ha recentemente inviato ai genitori dell’asilo nido ‘Il Bruco’ una lettera in cui si annunciava che l’asilo sarebbe stato privatizzato e il personale docente e non sarebbe stato sostituito in blocco”, riferisce oggi in una nota Di Iacovo. Di conseguenza, le sorti dell’istituto di via Rigopiano sarebbero affidate ad un bando per decidere quale cooperativa assumerà la gestione. “La lettera affermava che quello è l’unico modo di garantire il proseguimento del servizio e il mantenimento degli standard”, sottolinea il consigliere Sel, “Vogliamo quindi capire in che modo, se il personale rimanesse lo stesso, tali servizi non sarebbero invece garantiti? Rimuovendo in blocco il personale si interrompe la didattica dando discontinuità all’insegnamento, non si evince quindi il miglioramento degli standard”.
Il provvedimento sarebbe motivato dalla mancanza di personale presso altri asili comunali, presso i quali verrebbero trasferiti gli attuali impiegati de Il Bruco; “Allora perché ricorrere allo smembramento di un asilo e alla privatizzazione con l’affido della gestione a una cooperativa”, chiede ancora Di Iacovo, “quando si potrebbe fare un concorso pubblico per posti di educatore e personale non-docente, assumendo quindi finalmente i tanti precari che operano nel campo dell’infanzia da anni?” Nascerebbero, poi, altri problemi, per i quali Di Iacovo chiede ancora: “Le iscrizioni all’asilo devono essere fatte entro il 20 maggio, ma in quella data non si saprà ancora chi lo gestirà, quindi le famiglie dovrebbero iscrivere i bambini alla cieca? Il personale “di ruolo” sarà spostato, ma che garanzie ci sono per le precarie che lavorano nell’asilo?”
In conclusione la domanda più lungimirante: “E’ forse questo l’inizio di una scelta politica di privatizzazione che colpirà tutti gli asili nido?”.
Daniele Galli