Una seduta necessaria secondo il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, secondo il quale “c’è bisogno dell’unione di tutti, evitando le strumentalizzazioni politiche, per dare risposte concrete”.
“Il problema” ha aggiunto il capogruppo Pdl in Consiglio provinciale, Armando Floris “subentra quando la legge non si sposa più con i cittadini. I tempi sono stretti, ma possiamo dire la nostra su questa situazione che può avere ad oggetto un ridimensionamento forte di vari settori e reparti ospedalieri. Anche e soprattutto sulle problematiche della sanità si gioca l’immagine di noi istituzioni e dell’intera classe politica.
Dello stesso avviso il capogruppo di Alleanza per L’Aquila Gianluca Alfonsi ed il consigliere del Pdl Fernando Caparso, che ha aggiunto come in passato, le nomine di diversi primari hanno inciso fortemente sulle casse sanitarie regionali.
Il documento messo all’attenzione del Consiglio e sottoscritto da tutti i capigruppo, è stato votato all’unanimità dai presenti, con grande soddisfazione dei rappresentanti sindacali, i quali hanno sottolineando l’emergenza che vede più di 300 persone a rischio disoccupazione.
Sulla questione precari interviene anche il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv Abruzzo e vicepresidente della Commissione Speciale di Inchiesta del SSN.
“La situazione poteva essere salvata in tempo” dichiara Mascitelli “visto che era del tutto prevedibile lo stato di grave emergenza che si sarebbe creato, in seguito al mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato, sia nella Asl dell’Aquila, che presenta le ovvie ed evidenti maggiori criticità, sia in altre Asl , come quella di Chieti-Lanciano-Vasto, dove i sindacati, proprio in questi giorni, hanno lanciato l’allarme. Nessuno, tra chi ci governa, però, mi venga a dire che non si sapeva o non si poteva prevedere quanto si sta verificando. Avevo posto il problema nel corso della discussione e votazione del Decreto Milleproroghe, che consentiva alle regioni interessate ai piani di rientro di prorogare i contratti di lavoro del personale di servizio fino alla conclusione delle procedure di stabilizzazione. L’emendamento, dichiarato ammissibile dagli uffici del Senato e dai Presidenti di Commissione I e V, è stato votato e bocciato con i voti di tutti i senatori del centro-destra, compresi quelli abruzzesi. Ora, a cose fatte, fanno finta di fasciarsi la testa. Spero che il commissario Chiodi, almeno questa volta, riesca a farsi valere con il governo centrale per ottenere una deroga all’insana norma contenuta nella manovra economica dello scorso luglio e che stabilisce un taglio del 50% al lavoro flessibile e spero riesca ad ottenere un risultato concreto, visto che non si sono resi conto che sono in gioco la continuità dell’assistenza ai malati oltrechè il futuro lavorativo e le professionalità dei tanti precari sanitari che operano nella nostra regione. Non si facciano però promesse propagandistiche perché non è imminente nessun decreto correttivo Milleproroghe e soprattutto dubito che una disposizione legislativa regionale possa contrastare e confliggere con una legge dello Stato, per cui, visti i tempi ristrettissimi, il problema ora può essere risolto soltanto dal tavolo romano con i Ministeri dell’Economia e della Sanità, che dovranno assicurare di non impugnare disposizioni regionali”.