Il politico, infatti, precisa che durante la fase di programmazione avrebbe sposato il progetto consapevole che l’opera avrebbe eliminato il passaggio di mezzi pesanti per il centro del paese. Non solo. Sembra che per la sua realizzazione si sia impegnato anche Nino Sospiri, che come sottosegretario alle Infrastrutture prese subito a cuore l’idea, insieme alla programmazione dell’eventuale sottopassaggio dell’aeroporto.
“Finalmente il 4 febbraio scorso c’è stata l’inaugurazione” commenta Di Clemente “che però ha lasciato tanti cittadini e operatori con l’amaro in bocca. Infatti ad oggi non è ancora possibile la libera circolazione perché molti mezzi sono impossibilitati a percorrere questo nuovo tratto, come già citato da operatori del settore autotrasporti, rimasti amareggiati nel rendersi conto che quest’opera escluderà dalla sua percorribilità vari mezzi pesanti di particolare importanza. Ad esempio le autobotti, date le pendenze della strada, vengono squilibrati, con effetti pericolosissimi. Ma anche i mezzi con semirimorchio ribassato hanno molta difficoltà ad attraversare questo sovrappasso”. Né secondo il politico va dimenticata la pericolosità a entrare su viale Amendola dal cavalcavia, “perché questo tratto è difficoltoso e stretto, nonostante l’invasione ad un ingresso civile che per quest’opera è stato ridotto di circa il 50%. Occorre anche eliminare un albero che ostruisce la manovra di uscita. Inoltre, è ugualmente pericoloso immettersi ed uscire dall’adiacente via Tirino. Peccato. Ancora una volta l’amministrazione Caldarelli, con una certa leggerezza nel controllo della progettazione e realizzazione dell’opera, ha sperperato soldi pubblici senza avere un vero risultato concreto. Si poteva fare meglio ma per il sindaco, in questo momento, l’importante è tagliare i nastri”.