È quanto afferma la Sen. Enza Blundo.
‘Avevamo infatti denunciato l’assurdità del tracciato iniziale – prosegue la parlamentare pentastellata – insieme ai meetup riuniti di M5S L’Aquila BeppeGrillo e Comitatus Aquilanus Periferie Unite, a causa della mancanza in sede progettuale di un quadro comparato delle alternative per non danneggiare gli insediamenti sociali e produttivi oggi innervati e correlati, per il consumo di terreni agricoli ad alta valenza produttiva’.
‘Parallelamente avevamo messo in evidenza l’informalità e l’elusivita delle procedure, ovvero la segmentazione degli interventi per favorire le trattative bilaterali con i Comuni ed i Comitati, in mancanza di un reale coinvolgimento delle popolazioni.
Ci ha preoccupato anche l’atteggiamento superficiale degli stessi sindaci che hanno partecipato alle Conferenze di Servizio, senza una preventiva formale verifica della compatibilità con i Piani Regolatori vigenti e senza il necessario coinvolgimento dei Consigli Comunali; nonché la dichiarazione di compatibilità da parte della stessa Regione in netto contrasto con l’art. 23 del QRR che invece la definisce come strada a bassa velocità al servizio del Sistema dei Parchi, utile per trovare sosta, informazione e modalità di fruizione. Infine abbiamo considerato molto grave la mancanza di tabelle comparative e di Valutazioni Ambientali (VAS,VIA e VINCA)’.
‘Per tutti questi motivi oggi non possiamo che aderire alla ritrovata autorevolezza del Comitato VIA della Regione che chiede di elaborare ipotesi di progetto più organiche attraverso la più ortodossa e risolutiva inchiesta pubblica, tesa a valutare contestualmente e organicamente le differenziate posizioni formali di Comuni, Comitati e Associazioni’.
‘Di fatto si è tentato di consolidare e addirittura di appaltare tra strada, metro e pista ciclabile, una variante strutturale al PRG nel Cratere senza organicità e senza quella maturazione conseguente ad un preventivo dibattito cittadino’.
‘Gli attivisti del movimento 5 stelle aquilano hanno lavorato tempestivamente per offrire, ai cittadini ed alle amministrazioni, una visione organica della piana aquilana, delineando un’ipotesi di Parco fluviale in cui la Variante sud, la Metro e la sopravveniente Pista ciclabile ridimensionate ed ecosostenibili vengano organicamente connesse ad Amiternum, a Colle Macchione, al Parco del Vetoio e della Collina di Roio, al Pomerio Urbano , alle Riserve del Vera e di Monticchio, fino alla Necropoli di Fossa’ – conclude Blundo.