“La spesa complessiva per il servizio dei bagni chimici – ha aggiunto D’Alessandro – per fronteggiare l’emergenza post-terremoto all’Aquila risulta essere stata di 33 milioni 957mila euro e rotti. Si tratta di dati che, in base alle notizie circolanti, sarebbero stati forniti in prima battuta dalla Protezione Civile sul proprio sito internet, ma successivamente rimossi. Per fronteggiare l’emergenza la Protezione Civile, a quanto risulta, avrebbe ordinato quattromila bagni chimici, corrispondendo per l’utilizzo di ciascuno di essi la somma giornaliera complessiva di 79,20 euro. Il servizio concordato con la ditta prevedeva 4 pulizie al giorno per ogni bagno chimico; considerato che il serbatoio di ogni bagno ha una capienza di 200 litri, possiamo immaginare che si arrivi a prelevare fino a 800 litri al giorno di prodotti fisiologici. A fronte del servizio di cui hanno usufruito circa 32mila ospiti delle tendopoli, possiamo fare il conto della serva e quindi immaginare che ogni assistito, stando ai calcoli, avrebbe ‘prodotto’ ogni giorno un centinaio di litri!”
Numeri approssimativi che avrebbero sollevato tra gli esponenti dell’Italia dei Valori più di una perplessità.
“Proprio per questo – conclude D’Alessandro – abbiamo presentato un’interrogazione a Chiodi che, in qualità di commissario alla ricostruzione, ha il dovere di chiarire queste circostanze”.