“Il basso ed insufficiente numero di agenti è un problema serio verso la quale va posto immediato rimedio sia attraverso mobilità interne all’ente o da altre istituzioni ma anche, laddove possibile e necessario, per il tramite di nuovi reclutamenti con procedure concorsuali. Il problema vero, almeno per i controlli nell’ambito della caccia, è che la polizia provinciale è scarsamente motivata ai controlli perché, l’attuale amministrazione di centro destra, ha modificato un precedente regolamento adottato dal centro sinistra che inibiva l’attività venatoria ai componenti il corpo”.
“Quel regolamento” ricorda D’Amico “fu approvato dal consiglio provinciale non perché Tamburrino, Coletti & c. avessero contrarietà particolari verso i componenti il corpo della polizia provinciale ma solo perché è, culturalmente e politicamente, inammissibile che i controllori (gli agenti della polizia provinciale) esercitassero passione ed attività dei controllati (i cacciatori). L’attuale maggioranza di centro destra, nella foga di saldare le cambiali elettorali per il consenso e sostegno avuto nelle elezioni provinciali del Giugno 2009, ha voluto riportare confusione ed indistinzione di ruoli sino ad arrivare alla situazione denunciata dal WWF. L’assessore Tavoletta rassicura sull’imminente aumento delle unità in forza alla polizia provinciale ma tradisce la principale necessità ossia chi garantisce la pubblica opinione che i controlli saranno più frequenti, improvvisi ed efficaci? Vorremmo non solo vuote parole di replica ma concreti fatti tesi a smentire che l’era dei ringraziamenti per i sostegni elettorali sia finalmente finita”.