“L’obiettivo” spiega D’Amico “è quello di notificarla alla Regione Abruzzo in tempi utili per la discussione di merito su come riorganizzare la gestione della rete idrica integrata. Siamo assolutamente allineati sulle posizioni del partito e del gruppo regionale, circa la creazione di 4 Ato provinciali con altrettante società di gestione del servizio aperte anche ai privati con chiare posizioni di minoranza societaria, ma siamo assolutamente contrari a qualsiasi carrozzone unico diretto dalla Regione che possa aprire la gestione a multinazionali dell’acqua dedite solo al facili e disinvolti business prodotti spesso a danno dei meno abbienti. La nostra speranza è trovare una larga e convinta condivisione in consiglio provinciale che farebbe ravvedere l’intera maggioranza quando, nel novembre 2009, un ordine del giorno presentato dall’intero centro sinistra, che chiedeva un impegno diretto della Provincia nel sostenere e sottoscrivere la richiesta di referendum per evitare la prevista privatizzazione dell’acqua pubblica, fu bocciato. L’attuale ordine del giorno, oltre che voler indirizzare una gestione in società a maggioranza pubblica, è in linea con quanto richiesto dall’unione delle province abruzzesi, di cui Enrico Di Giuseppantonio è presidente, ed un unitario quanto convinto voto della maggioranza darebbe forza e coerenza con quanto da lui recentemente affermato anche in merito alla gestione dell’organizzazione integrata dei rifiuti per la quale si produce un esplicito accenno nel documento. Se il centro destra ha in animo un garbo istituzionale e riconosce funzioni di programmazione e pianificazione alle province è questo il momento di dare un chiaro colpo d’ala alle tante belle parole spese al riguardo altrimenti, come spesso accade loro, siamo solo ad una comica recita da presa in giro ai cittadini”.