Pescara. Può riprendere le proprie attività il sansificio Schiavone Biocalore situato tra Pescara e Sambuceto che lo scorso 2 aprile era stato chiuso da un provvedimento del sindaco, Marco Alessandrini, per via delle emissioni emanate dall’impianto.
A decidere la sospensione dell’ordinanza (n. 55 del 2 aprile 2016), il pronunciamento definitivo del Tar, a cui ha fatto ricorso Rocco Schiavone, titolare del sansificio:
il ricorso è stato accolto e l’ordinanza, seppure espressamente definita “legittima” dai giudici, è stata sospesa; al Comune, l’invito a “monitorare la situazione”.
Risalgono a metà gennaio scorso gli ultimi dati del monitoraggio effettuato dall’Arta sulle emissioni del sansificio, i cui valori erano risultati al di sopra dei limiti stabiliti.
A seguito di quei risultati, Alessandrini aveva emanato l’ordinanza di sospensione delle attività della Schiavone Biocalore srl fino all’accertamento delle cause che provocavano il cattivo odore, individuate in “un’errata prassi nello stoccaggio della sansa”, come si legge dalla sentenza del Tar che quindi definisce “legittima” l’ordinanza emanata.
La stessa sentenza però accoglie il ricorso presentato dal titolare del sansificio, poiché “a tale situazione sarebbe stato posto rimedio”, ossia lo stesso Schiavone si è impegnato a sanare la situazione che aveva generato quelle emissioni.
“Il Tar dunque avalla l’operato dell’Amministrazione a tutela della salute pubblica e reitera, in condizioni di rischio, la possibilità di nuovi provvedimenti, invitandoci a monitorare la situazione”, ha commentato Alessandrini. “Un’azione, quest’ultima a cui ci dedicheremo subito nel rispetto di ambiti e competenze, anche alla luce di nuove segnalazioni inoltrate dai residenti della zona alle autorità i primi di maggio”.
A proposito di segnalazioni, pochi giorni dopo l’ordinanza di chiusura del sansificio era stata denunciata una presunta attività notturna dell’impianto, che, nonostante il divieto imposto nell’ordinanza, avrebbe continuato ad essere funzionante durante le ore della notte.
La segnalazione era pervenuta dal Coordinamento Regionale Abruzzo del Movimento Azione Civile, che con gli esponenti di Forum Acqua e Associazione Pescara Punto Zero avevano presentato alla Polizia Provinciale un esposto e le prove video e fotografiche di quanto segnalavano. Una volta allertata, la Polizia Provinciale aveva preso ad eseguire controlli in zona, trovando però tutto spento.