I cittadini, stanchi di false illusioni e promesse, sono tornati a farsi sentire dopo che avevano espresso la necessità, allo stesso Presidente Tarantelli, di un’assemblea pubblica in cui si disquisisse sul tema della Filovia. Tarantelli dal proprio canto si era formalmente impegnato in tal senso, ma a distanza di tempo, visto che all’orizzonte nulla era ancora stato fatto e l’assemblea non era stata indetta, i manifestanti, si sono armati di coraggio, quel coraggio che finora non gli è mai mancato, ed hanno affrontato il Presidente, pretendendo una risposta chiara e certa, una data, ma il Presidente ha nuovamente eluso le attese. Tarantelli, con fare ambiguo, quella data non l’ha fissata. “Ci stupisce, – hanno dichiarato i consiglieri – che un Presidente di quartiere, che vede il proprio territorio coinvolto nella costruzione di un’opera così discussa non conosca le carte e non sia in grado di rispondere alle domande dei cittadini, c’è bisogno di serietà e competenza, Tarantelli ha il dovere di sapere ed essere informato su quanto sta accadendo, e soprattutto il dovere di informare i suoi concittadini, visto che rappresenta oltre 30mila abitanti. Troviamo inoltre, assai grave l’atteggiamento della maggioranza di centro-destra – hanno poi sottolineato Frattarelli e Del Greco- che proprio mentre toccava ai cittadini del comitato “No filovia” porre le domande al Presidente, gli stessi consiglieri di maggioranza, si siano alzati abbandonando l’assise, umiliando così gravemente i presenti in aula, ed evitandoo il confronto”.
“Ritengo inoltre inaccettabile, – ha sostenuto Frattarelli -, che il Presidente di quartiere non sia mai andato a trovare le decine e decine di persone che da settimane manifestano con un presidio pacifico proprio a ridosso del cantiere, soprattutto per ascoltare i sentimenti di chi protesta ed esige risposte dai nostri amministratori”. Frattarelli si rimette nuovamente alla volontà del Presidente Tarantelli e lo invita ad andare a constatare di persona la situazione filovia, ascoltando disagi e critiche e prendendone atto, quale il dovere che gli compete.
Monica Coletti