Discarica di Bussi e fiume Pescara, Allegrino: “la Provincia passi ai fatti”

Allegrino_AntonellaPescara. Presto potrebbe partire il progetto di “capping” sul sito della discarica di Bussi. “È arrivato il momento che la Provincia si faccia portatore di iniziative concrete che puntino alla costituzione di un coordinamento istituzionale per richiedere e seguire più da vicino le operazioni di messa in sicurezza e bonifica e anche per reclamare la stesura di uno studio epidemiologico per accertare se i rifiuti tossici stipati illegalmente sotto il terreno di Bussi abbiano arrecato o arrechino danni alla popolazione del comprensorio”.

È quanto chiede la consigliera provinciale Antonella Allegrino che, nel contempo, ha chiesto che la Commissione Consiliare Permanente sull’Ambiente della Provincia di Pescara affronti l’argomento e prenda in seria considerazione la necessità di conoscere i rischi sanitari della convivenza con rifiuti di accertata tossicità da parte di una popolazione direttamente o indirettamente esposta. “Tutto questo” aggiunge Allegrino “è possibile solo richiedendo a gran voce agli organi competenti uno studio epidemiologico che ad oggi nessun ente ha ancora né disposto, né effettuato, malgrado l’accertata gravità del caso”.

In un’interrogazione che, invece, la Allegrino  presenterà al prossimo Consiglio Provinciale, chiederà di conoscere lo stato di attuazione delle azioni programmatiche dell’Amministrazione Testa circa il disinquinamento e la rivitalizzazione del Fiume Pescara, il cui stato di salute è interessato dalla mancata messa in sicurezza della discarica di Bussi.

Il Programma di governo 2009 – 2014 fa infatti riferimento anche al fiume Pescara: in particolare la Linea Programmatica 9, lotta all’inquinamento del fiume Pescara, prevede l’attuazione del Parco ciclabile metropolitano del Fiume Pescara, mentre la Linea Programmatica 19, attuazione del Piano Territoriale Provinciale, prevede proposte progettuali innovative e di valutazione strategica capaci di rigenerare un ruolo territoriale attualmente poco corrispondente alle potenzialità della vallata.

Buoni propositi che ad oggi temo siano rimasti tali considerando ad esempio che la lotta all’inquinamento del fiume Pescara è tra le competenze della Polizia Provinciale, la quale, oltre ad avere numerose altre incombenze, dispone oggi di sole cinque persone, su un organico di quindici e che invece, considerando il numero di abitanti della Provincia di Pescara, potrebbe arrivare ad averne fino a settanta. Questo comincerebbe a rappresentare un passo avanti a favore della lotta all’inquinamento ed anche, perché no, alla lotta alla disoccupazione”.

 

 

 

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