“Si tratta” spiega meglio Acerbo “di una delle tante misure indispensabili per incentivare la mobilità sostenibile favorendo l’intermodalità tra trasporto pubblico e bicicletta. L’integrazione bici-bus richiede un semplice accorgimento già in uso in tutta Europa e in molti Comuni italiani virtuosi: si tratta di posizionare sul retro o davanti ai bus di linea delle rastrelliere portabici che consentano agli utenti di agganciare la bicicletta”.
L’iniziativa implica, secondo il consigliere, anche un differente punto di vista, che interpreta la bicicletta non soltanto come mezzo da utilizzare nei giorni di festa, ma come mezzo di trasporto da preferire agli altri. In questo senso, il consigliere sottolinea l’importanza di sviluppare campagne e servizi affinché sempre più persone si accorgano dei vantaggi, individuali e collettivi, che l’uso delle due ruote comporta.
“Il territorio pescarese è per gran parte pianeggiante e dal clima mite” aggiunge, poi, Acerbo. “Pescara può facilmente diventare una città in cui una percentuale consistente di cittadini si muove in bicicletta. Questa misura è fondamentale in una città come Pescara per consentire anche ai cittadini delle aree collinari o dei comuni di limitrofi di poter utilizzare la bici negli spostamenti. 40.000 persone vivono sui Colli e per loro l’uso della bicicletta appare alquanto più faticoso e impegnativo. La possibilità di trasportare la bici con il mezzo pubblico offrirà anche a loro un opportunità in più senza dover affrontare i problemi di risalita. Ovviamente tale iniziativa è soltanto una delle tante indispensabili in una città soffocata dalle automobili come Pescara”.
Perché sia incentivato l’utilizzo della bicicletta, però, è anche necessario che vengano individuati percorsi dedicati e protetti dove il ciclista non debba correre il rischio di essere investito dalle automobili. Da qui la pericolosità insita, purtroppo, in diverse zone del pescarese. “Per questo” interviene Acerbo “continuiamo a ritenere un errore la scelta di sopprimere la “strada-parco” il cui percorso invece avrebbe dovuto proseguire attraversando tutta la città. In tutta Europa il trasporto pubblico sottrae spazio alle auto non a bici e pedoni! La filovia dovrebbe passare su una delle attuali arterie stradali cittadine e per fargli spazio basterebbe un’intelligente politica dei sensi unici. Su questo la lotta continua nonostante la chiusura e la pigrizia mentale dell’attuale e delle precedenti amministrazioni”.