“A Pescara oggi le coppie che si uniscono con rito civile hanno la possibilità di scegliere se celebrare la breve cerimonia a costo zero presso la Sala Giunta, in Comune, oppure se optare per le sale dell’ex Aurum, opzione introdotta dal precedente governo cittadino di centro-sinistra, che però, in questo caso, ha anche istituito l’obbligo di versare 300 euro quale rimborso forfettario a carico degli sposi per utilizzare la struttura più prestigiosa dal punto di vista estetico, sia nei giorni feriali che festivi. Si tratta di una differenza sostanziale che spinge molti giovani a ripiegare sulla Sala Giunta per una evidente problematica economica divenendo vittime di una disparità di trattamento, condizione che ritengo inaccettabile”. Pignoli chiede a sindaco e giunta di modificare la delibera di giunta comunale: in sostanza, introducendo una postilla, qualora gli Uffici comunali dovessero accertare la volontà degli sposi di celebrare il proprio matrimonio presso l’ex Aurum e dopo aver verificato lo stato patrimoniale dei due sposi, tramite l’esibizione del modello Isee che certifichi un reddito non superiore agli 8mila euro, si potrebbe concedere la concessione gratuita dell’immobile per la cerimonia.
Monica Coletti