40 eventi complessivi sino a settembre, 33 manifestazioni legate al Vate concentrate in nove giorni, dal 23 al 31 luglio, tutte gratuite per i cittadini. 15 spettacoli, tra teatro, musica, danza e cinema; 4 mostre, l’allestimento della Città dannunziana, con la ricostruzione di ambienti dannunziani, 8 conferenze, 2 convegni internazionali e 4 eventi. Il tutto si svolgerà nella storica cornice dell’ex Aurum, parallelamente organizzati con gli spazi dell’Auditorium Petruzzi, del Teatro D’annunzio, del centro storico, della Caserma di Cocco per il teatro, nella Casa Natale di D’Annunzio e poi un’appendice a settembre al teatro Marrucino a Chieti dove si svolgerà la rappresentazione de La Figlia di Iorio. “Non un singolo spettacolo teatrale o un concerto o una mostra d’arte, ma piuttosto un contenitore in cui dare espressione alle varie forme d’arte, intrecciate le une con le altre, ed è stato naturale dedicarlo a D’Annunzio organizzando una serie di manifestazioni che ci mostreranno la poliedricità dell’artista”, ha dichiarato il sindaco. L’obiettivo di Albore Mascia per il Festival è chiaramente quello della promozione di Pescara, oltre i confini locali: “Promuovere la città di Pescara come città dannunziana in ambito regionale, ma soprattutto nazionale e internazionale, contribuendo a un’operazione complessiva di rivitalizzazione del capoluogo adriatico in un’ottica turistico-culturale, perché la portata degli eventi legati al Festival ci daranno un evidente risultato immediato in termini di indotto. L’iniziativa vuole favorire l’interscambio culturale con altre realtà ed enti italiani ed europei, vuole incentivare la mobilità del pubblico nei diversi ambiti territoriali, e tra l’altro la nostra amministrazione sarà presso il Vittoriale in occasione delle celebrazioni previste per la settimana corrente dove avremo modo di promuovere la rassegna con il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri che a fine luglio ricambierà la visita nel capoluogo adriatico. Infine il Festival sarà l’occasione per bandire concorsi per giovani artisti abruzzesi e per favorire accordi di gemellaggio tra le città dannunziane”, ha sottolineato il primo cittadino.
Si strizza l’occhio, come è giusto che sia, al Ministro Bondi e ai fondi che esso potrebbe concedere alla città. E l’occhio è sempre quello del sindaco: “Il Festival vuole lasciare un segno, aprire un percorso, un sentiero che aiuti la crescita della nostra città, dando spazio alle nostre straordinarie realtà culturali locali e mettendole in stretta connessione con il panorama internazionale. Non solo: sono certo che l’edizione 2010 del Festival avrà l’attenzione del Ministero dei Beni culturali che il prossimo anno sicuramente parteciperà all’iniziativa in termini economici consentendoci di raddoppiare i fondi destinati alla rassegna”.
A Pescara arriveranno, tra i protagonisti del Festival, per la letteratura Giordano Bruno Guerri, Dacia Maraini e Marcello Veneziani, l’étoile Raffaele Paganini, per il teatro Alessandro Preziosi e Paola Gassman, per la musica il Rastrelli Cello Quartet da Stoccarda, Michele Di Toro e tantissimi altri personaggi, anche locali. Sul palco anche le nostre compagnie teatrali come il Florian Teatro stabile, il Teatro Immediato, il Drammateatro, il Centro La Trama, Gabriella Castiglione e due grandi attori-doppiatori pescaresi che hanno prestato la propria voce ad alcuni dei più grandi attori internazionali, ossia Roberto Pedicini e Christian Iansante che si cimenteranno con le ‘Novelle della Pescara’. La conclusione del Festival sarà, infine, affidata alla pattuglia aerea acrobatica delle Frecce Tricolori, a sottolineare il forte del legame che D’Annunzio ebbe con il volo.
La polemica. Il Pd attacca, Albore Mascia risponde. Agli attacchi provenienti dall’opposizione sul Festival, il sindaco risponde: ““Il ‘D’Annunzio Festival’ sarà il primo grande evento di respiro internazionale capace di dare un nuovo slancio all’immagine della nostra città, della nostra regione intera, dando nuovo ossigeno anche a tante altre realtà culturali storiche del nostro territorio, come il Festival del Jazz o il Premio Flaiano. Un evento ben lontano dalle sagre paesane a base di porchetta alle quali ci avevano abituati negli ultimi sei anni, completamente diverso dai fumosi concerti di Manu Chao o dagli spettacoli rachitici dell’Arena del Mare”. Difende, dunque, la magistrale entità che ricopre l’evento, a suo parere di tutt’altra stoffa rispetto a quella a sfondo verde del Pd. “l D’Annunzio Festival vuole essere l’occasione per riemergere, , per perdere la veste da sagra paesana a cui ci aveva abituati il passato governo cittadino che oggi tenta di infangare un evento con rancore e invidia, forse perché molti consiglieri dell’attuale opposizione hanno avuto responsabilità amministrative, e hanno fatto il meglio che potevano, gestendo però male la cultura, e oggi il giudizio sul passato è tranciante e negativo. Ora però non possiamo più sbagliare: Pescara è il motore economico d’Abruzzo, è la città con il maggior potenziale in termini turistico-economici e noi vogliamo dimostrarlo con un grande evento, organizzato nel pieno e assoluto rispetto delle regole”, continua Albore Mascia.
Regole, quindi, rispettate che danno modo all’Amministrazione di rigettare le accuse: “Una lettura evidentemente affrettata delle carte ha indotto alcuni esponenti politici a parlare di incarichi illegittimi, di gare sospette, ma ci sono le carte che dimostrano la nostra trasparenza. I nostri armadi sono aperti e non ci sono scheletri, dunque rispediamo al mittente qualunque tentativo di diffamare e infangare un evento che avrà una portata enorme per la nostra immagine. Per loro si riveleranno un boomerang, mentre per quello che riguarda la mia amministrazione, rinviamo ogni commento al termine della manifestazione, quando parleremo dei numeri di tale evento”, conclude il Sindaco.
La replica del consigliere comunale Pd Enzo Del Vecchio, da due giorni sul piede di questa battaglia, passa da una considerazione: “Rigore e trasparenza non vuol dire essere provinciali”; questa la sua dichiarazione, a ricalcare le dichiarazioni di Albore Mascia sugli eventi-sagre paesane organizzati dal Pd quando era al governo. Del Vecchio, in una nota, continua: “Non potendo fornire adeguate giustificazioni allo sperpero di denaro pubblico per remunerare una pletora di incaricati amici ed amici degli amici che hanno addentato il boccone del “Festival Dannunziano” il Sindaco Mascia si lascia andare a considerazioni sulle sagre di paese che tanto hanno da insegnare alla nostra amministrazione”.
Del Vecchio, prima di tornare sulla questione dei doppi incarichi assegnati per organizzare il D’Annunzio Festival, chiosa su una asimmetrica remunerazione per artisti e consulenti: “Quattro soldi per garantire la presenza di impegnate ed encomiabili compagnie teatrali oltre che di straordinari artisti ed un bel malloppo per compiacere consulenti ed incaricati amici solo per ripagare gli uni e gli altri di qualche impegno politico assunto”. Il democratico è ormai abituato a vibrare questo genere di accuse. Conclude, infatti, ironizzando sulle occasioni mancata dal sindaco e dall’assessore Seller: “Peccato: il sindaco Mascia avrebbe potuto chiarire del perché una simile manifestazione ha bisogno di una struttura organizzativa duplicativa di quella comunale elargendo compensi che invece avrebbero potuto essere utilizzati per quelle ed altre compagini che hanno e dedicano la loro vita alla cultura facendo enormi sacrifici. Peccato: l’assessore Sellar avrebbe meglio potuto chiarire la differenza tra direttore artistico e collaboratore artistico dopo che ha impiegato due pagine di un comunicato per dire che per la eventuale funzione di direttore artistico ci sarebbe voluto un bando ed accorgersi, inspiegabilmente e sorprendentemente, nel giorno della presentazione del festival che la brochure stampata dal suo assessorato indica come direttore artistico niente meno che quello Stefano Angelucci assunto dal sindaco come collaboratore artistico e che risulta essere presidente di quella imberbe Associazione che ha inspiegabilmente raccolto i favori dell’amministrazione nell’organizzazione del medesimo festival”.
La storia, che di D’Annunziano non ha certo lo stile, continua.
La smentita di Di Biase. Argomento di altissimo interesse, il Festival D’Annunziano stimola domande all’indirizzo dell’Amministrazione ad ogni occasione disponibile. Ieri era stato interrogato in merito il Presidente del Consiglio comunale, Licio Di Biase, durante la presentazione degli eventi estivi del parco dei Gesuiti. Sulle pagine de Il Messaggero questa mattina e apparso l’articolo correlato, dal titolo ‘L’inesperienza non basta a spiegare certi errori’, a firma della cronista Laura Valentini; Di Biase, con una nota, chiede la formale rettifica delle dichiarazioni a lui attribuite nell’articolo, e precisa: “Nel corso della conferenza stampa tenuta ieri per presentare gli eventi presso il Parco dei Gesuiti, alla domanda rivoltami dal giornalista Antonio Fragassi sul Festival Dannunziano, ho dichiarato che apprezzavo la scelta della location individuata per la rassegna, l’ex Aurum, condividevo la spesa sostenuta dall’amministrazione comunale per l’organizzazione dell’evento e anche la decisione di dedicare la manifestazione a D’Annunzio. Ho altresì aggiunto che avrei preferito un maggiore confronto con le realtà culturali cittadine. Smentisco invece di aver rilasciato commenti o di aver espresso giudizi di merito in riferimento all’esperienza degli organizzatori, degli assessori e degli amministratori tutti; smentisco inoltre di aver parlato di ‘organizzatori dilettanti”.
Daniele Galli