L’Aquila. Paola Saraceni, segretario nazionale dell’UGL Ministeri (unione generale del lavoro) ha “denunciato” in una lettere la situazione in cui sono costretti a lavorare gli impiegati della motorizzazione civile de L’Aquila.
L’enorme disagio in seguito al sisma del 6 aprile 2009 non ha trovato alcun miglioramento con il passare del tempo. Dopo più di un anno infatti le condizioni lavorative sono ancora pessime.
Purtroppo la dirigenza che dovrebbe garantire miglioramenti sembra essersi accanita contro i lavoratori che, come emerge dalla lettera, sono obbligati a controfirmare il foglio delle presenze. Dal contenuto della stessa emergono situazioni che sono diventate insostenibili per lavoratori che vogliono solo tornare alla normalità con l’appoggio però dei responsabili della Motorizzazione Civile, perché non diventi una battaglia con le dirigenze ma una collaborazione fra le parti.
La lettera è stata mandata per conoscenza a l’Onorevole Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione e innovazione, all’Onorevole Altero Matteoli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Direttore del dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso e al direttore ufficio tutela e salute sul posto di lavoro della ASL 1 L’Aquila Avezzano e Sulmona Domenico Pompei.
“Dopo aver subito un terribile terremoto, aver rimesso in funzione gli uffici a tempo di record, ora questi lavoratori, sono oggetto di vere e proprie discriminazioni.
Sono giunte a questa organizzazione sindacale numerose lamentele circa il comportamento a dir poco indisponente del direttore dell’ufficio Motorizzazione Civile de L’Aquila, verso i propri dipendenti.
Senza entrare nei particolari delle questioni, vogliamo solamente sottolineare che questi colleghi sono costretti a lavorare da dodici mesi, all’interno di container provvisori, sprovvisti d’acqua potabile e, con servizi igienici, alla stregua di un campeggio. Quindi sarebbe opportuno e corretto, pensare che i responsabili apprezzino il loro lavoro svolto in situazioni poco amministrative, invece, da quanto emerge dalle lettere inviateci dai lavoratori, il comportamento dei responsabili, non considerano affatto lo status quo, nel quale sono costretti, loro malgrado, a lavorare per l’Amministrazione e per i loro concittadini.
Ci chiediamo, è possibile che una situazione del genere possa esistere? Perché gli organismi preposti alla sicurezza e alla salute sul lavoro, non intervengono? Perché i responsabili dell’Ufficio della Motorizzazione Civile dell’Aquila, invece di comprendere il disagio dei suoi dipendenti, si accanisce contro, richiedendo addirittura il foglio di controfirma delle presenze?
Sono semplici domande, per le quali restiamo in attesa di una gentile e coerente risposta, da parte del dirigente e degli organismi preposti ai controlli.
Siamo convinti, che ai lavoratori della Motorizzazione Civile dell’Aquila, deve dare una risposta anche il Ministro alla Funzione Pubblica, Renato Brunetta il quale, pronto come sempre a puntare il dito contro i fannulloni, questa volta dovrebbe invece prendere, le difese di lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego, che operano in condizioni veramente disagiate”.