L’Aquila. Venerdì scorso, in occasione della commissione bilancio del comune di L’Aquila, si è parlato di un’eventuale chiusura della farmacia comunale situata in via Strinella. Secondo quanto espresso dal sindaco, l’imminente apertura di quattro farmacie private metterebbe a rischio l’effettivo funzionamento delle sei farmacie comunali, e per questo si starebbe pensando alla chiusura di due di queste, tra le quali quella di via Strinella.
“Trovo preoccupante l’ipotesi di chiusura”, afferma Piergiorgio Leocata, vicepresidente del Consiglio territoriale di partecipazione L’Aquila Centro, “perché via Strinella è attualmente il quartiere che serve tutte le zone abitate del centro storico, dove sono presenti anche piccole attività commerciali e artigianali.
E’ un quartiere ormai polifunzionale e strategico per tutte le persone che hanno deciso di tornare a vivere a ridosso della zona rossa della città. Trovo oltretutto sbagliato tagliare costi, eliminando un servizio fondamentale come quello farmaceutico, anche in vista del rientro di moltissimi abitanti presso la zona della villa comunale, che è in via di ultimazione e con diversi cantieri”.
“In una visione di rientro degli abitanti nelle zone adiacenti il centro storico, sarebbe opportuno investire, anziché tagliare con una sorta di miopia amministrativa”, aggiunge Leocata; “servizi come quello, per altro, hanno anche la capacità di fare in parte da traino alle altre attività commerciali dell’intera zona, per le quali la chiusura della farmacia sarebbe fattore negativo”.
“Questo quartiere ha vissuto diverse difficoltà nel dopo terremoto; gradualmente, attraverso le persone che hanno deciso di restare, con molto sacrificio, ha deciso di essere comunità vera da cui ripartire, attenta e vicina alla zona rossa del centro storico. Questa comunità – conclude Leocata – merita rispetto e, se necessario, il Comune (e per esso l’Afm) trasformi i costi in un investimento sul futuro del centro storico e dei suoi quartieri circostanti. Inutile predicare il ritorno verso il centro e poi tagliarne i servizi”.