“L’obiettivo della costruzione dell’asse attrezzato” hanno spiegato Moroni e Di Clemente “è stato quello di facilitare i collegamenti con il porto di Pescara, per supportare le esigenze di mobilità e spostamento di persone e merci in relazione all’attività crescente dello scalo navale di Pescara, con l’obiettivo generale di attribuire una generale funzione di decongestionamento del traffico dell’area urbana Chieti-Pescara assumendo pertanto nel tempo una rilevanza strategica per tutta l’area metropolitana”.
Da qui la contrarietà alla proposta di pedaggio che, secondo i due, rischierebbe di produrre effetti “domino”, con ripercussioni sulle tariffe dei pullman, penalizzando le imprese dell’autotrasporto, le famiglie, i pendolari, le attività commerciali, ma anche l’ambiente. “Poco infatti si riflette sul rischio che il pagamento di un pedaggio finisca per dirottare notevoli volumi di traffico veicolare lungo le strade adiacenti all’asse attrezzato, che corrono nei centri abitati” precisano Moroni e Di Clemente, £facendo ricadere su questi ultimi notevoli volumi di smog con grave pericolo per la salute dei cittadini. Comprometterebbe lo stesso tessuto produttivo, l´università, i consumi, danneggiando gravemente la competitività dell´area metropolitana. I cittadini abruzzesi e quindi la Regione Abruzzo hanno e stanno già dando in termini economici, viste le ultime vicissitudini accadute”.