“Se l’assemblea” dichiara in proposito Costantini “prenderà la strada dell’aumento del 30% delle bollette dell’acqua a carico di pensionati, lavoratori ed imprese, vorrà dire che io prenderò la strada della Corte dei Conti, per richiedere formalmente un immediato intervento finalizzato a ricostruire gli ultimi anni di gestione e ad intervenire contro i responsabili degli sprechi e degli sperperi”.
Stando a quanto raccontato dal capogruppo IdV, ci sarebbero alcuni sindaci che sarebbero stati costretti ad accendere mutui per investimenti, “mentre le bollette dell’acqua se le incassa l’A.c.a., con mostruose royalties a favore degli immancabili privati (come se l’A.c.a. non avesse dipendenti a sufficienza!). Alcuni hanno addirittura denunciato in assemblea che crediti di 8 milioni di euro sarebbero stati ceduti dall’A.c.a. al prezzo di saldo di 3 milioni 700mila di euro o che convenzioni con privati dreneranno anche nei prossimi anni milioni di euro di incassi provenienti dalle bollette dell’acqua. E questa sarebbe solo qualche goccia, nel mare degli sprechi degli ultimi anni”.
Costantini dice, pertanto, basta all’attuale situazione, chiedendo di fare una scelta. “O dalla parte dei cittadini” dichiara, “avviando una azione determinata di recupero degli sprechi, di taglio ai costi inutili e di lotta alle inefficienze o contro i cittadini e dalla parte della “cricca”, con un aumento che servirebbe solo a coprire i buchi delle passate gestioni e dare fiato ed ossigeno agli artefici di questa situazione. Una scelta di campo che, arrivati a questo punto, deve investire tutti, con chiarezza e senza reticenze”.