Vasto. Interrogazione della parlamentare di Vasto Maria Amato (PD) ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia perchè inducano Trenitalia ‘a rivedere nella pianificazione la scelta di esclusione della stazione Vasto – San Salvo per la fermata dei treni Frecciabianca’.
Il deputato del PD, ‘facendosi interprete della protesta di cittadini ed operatori economici del basso Abruzzo’, ha presentato questa mattina l’interrogazione circa la funzione della stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo.
‘Una stazione che serve un territorio esteso con una popolazione di oltre 100.000 abitanti che aumenta di circa il 20% nell’area costiera durante la stagione estiva – ha sottolineato la Amato nell’interrogazione – e che ha subito una grave menomazione del servizio di trasporto ferroviario nazionale a seguito della progressiva riduzione del numero di treni che vi effettuano fermate, determinando un grave disservizio per gli utenti, con particolare riferimento ai pendolari che si muovono per ragioni di lavoro e di studio’.
La parlamentare abruzzese ha quindi chiesto ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia ‘quali misure intendano attuare per contrastare la politica di mercato di Trenitalia non applicabile ad un servizio di pubblica utilità e per indurre l’azienda a rivedere nella pianificazione la scelta di esclusione della stazione Vasto – San Salvo dalle fermate dei Frecciabianca e quali sinergie ritengano di mettere in campo con Trenitalia e la Regione Abruzzo per implementare il contributo della rete ferroviaria nella infrastrutturazione dell’area del vastese, considerato che l’intera rete di infrastrutture abruzzesi, stradale e ferroviaria, appare gravemente compromessa sia in termini di bassa qualità dei servizi e conseguenti disagi per gli utenti sia, soprattutto, in termini di sicurezza e incolumità dei cittadini’, ha sottolineato in un passaggio dell’interrogazione la Amato.
Inoltre, la parlamentare ha chiesto ai rappresentati del Governo Renzi ‘quali misure reputino opportuno adottare per consentire una programmazione di risorse per la realizzazione di progetti diretti alla riqualificazione e all’ammodernamento della tratta ferroviaria abruzzese, anche sotto il profilo della sicurezza e in considerazione della più ampia programmazione europea nell’ambito della realizzazione delle grandi reti infrastrutturali ferroviarie’.
“Nonostante le sollecitazioni a non chiudere la tratta ferroviaria Sulmona-L’Aquila, nel periodo estivo, i vertici di Trenitalia hanno confermato la sospensione del servizio nei mesi di luglio ed agosto, affermando che la decisione e’ stata adottata da RFI, per consentire i lavori di manutenzione e che il servizio sarà sostituito con gli autobus. Ma vi immaginate se in tutta Italia per fare un po’ di manutenzione si interrompessero le linee ferroviarie? Scoppierebbe giustamente un caos. Speravo in una risposta più esaustiva, a questo punto interpellerò il ministro con una interrogazione”.
Lo ha dichiarato la senatrice Stefania Pezzopane, che nei giorni scorsi aveva scritto ai vertici di Trenitalia per scongiurare l’interruzione del servizio.
“Nel periodo estivo la tratta ferroviaria in questione non è meno frequentata degli altri mesi- commenta la senatrice- I pendolari che ogni giorno usano il treno per recarsi a lavoro non diminuiscono. Aumentano però i loro disagi. Sebbene ci siano degli autobus di linea, i tempi di percorrenza si raddoppiano inevitabilmente e molti sono costretti ad usare le loro auto, con un notevole esborso di danaro.
Non so se per RFI ci sia un effettivo risparmio nel limitare le attività durante i mesi estivi, ma sicuramente costi e disagi, per i pendolari, aumentano. Inoltre mi piacerebbe sapere quali sono questi lavori e perchè per due mesi?
Il comitato pendolari – fa sapere infine la senatrice – mi segnala che l’anno scorso si è verificato un episodio analogo e Trenitalia è stata costretta ad aggiungere un secondo bus alla corsa per L’Aquila delle 6,30, a dimostrazione di come il numero di passeggeri non diminuisca. Alla ripresa delle attività autunnali, al contrario, i lavori sulla tratta ferroviaria non avevano avevano risolto endemici problemi infrastrutturali della rete ferroviaria”.