Val Vibrata, la mobilità passiva verso le Marche e l’accordo interregionale sulla sanità: la proposta

Alba Adriatica. Un caso sanitario nazionale. La mobilità passiva dalla Val Vibrata, verso oltre gli ospedali oltre il fiume Tronto (in questo contesto si innestano anche le strutture private), carica e non poso la spesa sanitaria abruzzese e pongono la provincia di Teramo tra e peggiori in Italia parlando sempre in termini di cure e prestazioni fornite fuori regione (al 104 posto su 110 province italiane).

 

Il dato è emerso nei giorni scorsi a San Benedetto del Tronto, nel corso di un convegno sulla sanità interregionale che poi si lega all’idea, sempre più concreta, di realizzare un ospedale di vallata tra Ascoli e San Benedetto del Tronto (Centobuchi).

Struttura che viene vista con attenzione anche in Val Vibrata, area che storicamente e in maniera fisiologica utilizza le strutture sanitarie di confine. Al convegno hanno preso parte anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Alba Adriatica, che sul tema hanno avanzato delle riflessioni molto circostanziate.

 

 

“I report 2011 e 2016 della regione Abruzzo sulla mobilità passiva dimostrano che una buona parte degli abitanti della Val Vibrata usufruisce del sistema sanitario di Ascoli e San Benedetto del Tronto in maniera del tutto fisiologica.

Eppure pochi sanno che così facendo sono un peso per tutta la nostra amata regione! Le prestazioni extra-regionali infatti, anche se per pochi chilometri, si pagano e non poco.

 

 

Peccato che in questi anni con l’avvio nel 2012 del processo di riforma le Giunte regionali di centrodestra e centrosinistra non abbiano nemmeno pensato come risolvere quello che è a tutti gli effetti “un caso sanitario nazionale”. La nuova rete ospedaliera abruzzese infatti non prevede ospedali di eccellenza solo sulla costa teramana. A questo punto che fare? Occorre prendere coscienza della nostra posizione geografica e superare il regionalismo sanitario attraverso un conteggio più funzionale e meno istituzionale”.

 

Persino l’Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Regionali ) nutre dei dubbi su un sistema di calcolo basato sulla residenza e la dimensione territoriale ritenendo più equilibrato misurare l’emigrazione ospedaliera su tempi di percorrenza-standard tra residenza e luogo della prestazione sanitaria.

 

 

La proposta. “Ad ogni modo il diritto alla salute è costituzionalmente garantito “nell’interesse della collettività”, proseguono i pentastellati, “dunque è arrivato il momento di sottoscrivere un accordo interregionale al fine di superare il primato della ragioneria sanitaria e risolvere una volta per tutte l’endemica emigrazione ospedaliera offrendo un servizio di eccellenza a tutti i cittadini per giunta dando sollievo alle casse regionali.

La presunta malattia di cui soffre Alba Adriatica e in parte la Val Vibrata nota con il nome di “mobilità passiva di prossimità” può essere risolta solo con un accordo di programmazione interregionale integrata come prescrive la legge che si basa sul bacino di utenza e non su quello della residenza.

Si all’ospedale di eccellenza a Centobuchi ed a un accordo interregionale a favore della salute dei cittadini abruzzesi”.

 

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