Chieti. Un affidamento da 24,6 milioni di euro della Asl di Chieti che è stata definita dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo “tutta da verificare”.
Si tratta di investimenti per macchinari che per il forzista denotano, nella gestione di Radioterapia e Diagnostica Integrata “una scelta poco oculata che dimostra la mancanza di programmazione”.
“Che la Asl decida di comprare per l’Ospedale di Chieti due nuovi macchinari di alta tecnologia per la Radioterapia per una serie di esami importantissimi credo che ci faccia solamente piacere – ha affermato Mauro Febbo – dovrebbe però rispondere ad alcune domande, soprattutto nella delibera ci dovrebbe chiarire alcuni passaggi. Perché se è vero, com’è scritto nella delibera, che noi abbiamo gia due macchine (una recente acquistata nel 2014 e l’altra nel 2006) non funzionanti, vorremmo capire dal 2006 ad oggi che cosa hanno fatto e perché non si è operato per attivare questa macchina che chiaramente ha anche dei costi di manutenzione alti. Poi c’è tutta una serie di contraddizioni all’interno della delibera: intanto il gruppo di lavoro formato da 13 persone tra cui 9 primari, 9 direttori di Uoc, nella delibera i pareri sono rilasciati solamente da tre, sono pareri che tra l’altro richiedono prescrizioni e mi sembra che su queste prescrizioni non si dica nulla. Ci sono passaggi dove non si capisce il personale dove oggi opera, di altissima professionalità, come verrà sostituito e come verrà conteggiato. Non si capiscono i numeri relativi alla mobilità passiva, cioè si tiene conto solo della mobilità che paga la Asl e la Regione e non si ha conto della mobilità attiva che invece riscuote. Questo altera, droga il conteggio per arrivare a dire che economicamente l’investimento è vario. Poi c’è un errore clamoroso, qualcuno ce lo dovrà spiegare, perché il Rup esprime un parere il 16 agosto, la dottoressa Vecchi che è stata incaricata dalla Asl di dare il parere definitivo, fa riferimento a questo parere ma la sua relazione è sottoscritta l’8 agosto, cioè 8 giorni prima del Rup. Io credo che ci sia la necessità di questa apparecchiatura, però credo anche che si debba riflettere, vada concertata con i direttori, con lo staff che è stato incaricato che deve dare una sintesi globalmente e non a singoli personaggi. Poi bisogna pensare anche a cosa fare da oggi fino a quando verrà realizzato l’impianto, loro parlano di 22 mesi, a me non risulta a oggi che ci sia stata alcuna richiesta e alcuna autorizzazione al Comune di Chieti, quindi altro che 22 mesi, da qui a 40 mesi che cosa succede?”.
Francesco Rapino