Unione dei Comuni da Nereto a Sant’Omero: le precisazioni di Laurenzi

laurenziNereto. Sul trasferimento della sede dell’Unione dei Comuni (da Nereto a Sant’Omero) si accende la diatriba, politica, tra maggioranza ed opposizione al Comune di Nereto.

Alle accuse del gruppo consiliare del Partito Democratico, replica con una lunga e circostanziata nota il vicesindaco Daniele Laurenzi, che parla di dichiarazioni imprecise, violente e mai costruttive.” Il sindaco Minora e il sottoscritto”, spiega Laurenzi, ”  portato all’ attenzione dei Sindaci dell’ Unione, non solo un venir meno di una volontà di continuare a pagare univocamente le spese di affitto da parte del Comune di Nereto, ma una impossibilità dovuta alla legittimità o meno di questo ”andazzo”, alla luce delle verifiche della Corte dei Conti e della spending review, ricordando che proprio questa amministrazione nell’estate 2009 mise a disposizione dei locali in affitto e sopratutto a norma, quando l’unione era praticamente per strada! Per questi motivi, abbiamo portato il problema in Consiglio Comunale prima che all’ Unione. Consiglio comunale dove tutti i consiglieri del Pd erano assenti, non pervenuti, come non pervenuti quando invitati a fare proposte sulla difesa del Giudice di Pace, sulle scuole, insomma sulla difesa dei servizi, mai nessuna proposta e mai il supporto che in questi casi prescinde gli steccati politici.Il sindaco ha chiesto giustamente la compartecipazione delle spese di affitto agli altri Comuni, autorizzato dal proprio consiglio comunale, dove il Pd come al solito latitante, non ha dato nessun contributo. Caro Pd non è per ”soli 12.000 euro che perdiamo la sede”, questi soldi purtroppo non possiamo più pagarli e questo forse solo per ignoranza qualcuno lo ignora. Confermo di aver dichiarato che se gli altri comuni non avrebbero compartecipato alle spese di affitto avremmo preso delle decisioni e così è stato: dato che i sindaci non hanno espresso la volontà di compartecipare, noi abbiamo proposto gratuitamente i locali dell’ex agriturismo di Nereto, ma i sindaci non hanno gradito i nostri locali bensì Palazzo Tommassini messo a disposizione dal Sindaco di Sant’Omero, sulla cui fruibilità vedremo, (esprimono perplessità anche gli amici del Pd di sant’Omero)! Il sindaco Minora ha cercato in tutti i modi di ricordare lo spirito per cui è nata l’Unione e cioè la solidarietà tra enti, ha chiesto equità, riaffermando quello che è stato scritto nello Statuto dell’ unione riguardo la Sede sita in Nereto,proponendo che sia la Città Territorio direttamente a pagare oppure ad acquistare un immobile sul territorio di Nereto,visto il cospicuo avanzo di amministrazione che l’Unione vanta e alle sempre più crescenti spese generali di funzionamento a carico di ogni singolo comune, compreso il nostro, ma niente, i Sindaci hanno preso questa decisione, che stigmatizzo alla luce del fatto che se pur avendo palesato criticità oggettive nel continuare a pagare, ad oggi il Comune di Nereto non ha prodotto nessun documento di disdetta del contratto di affitto regolarmente posto in essere tra comune e proprietari dei due immobili sede dell’Unione. Vedremo. I dirigenti del pd di Nereto dovrebbero imparare o quantomeno ascoltare i loro colleghi del Pd di Sant’Omero che relativamente alla riorganizzazione degli istituti comprensivi e l’ unificazione degli stessi a favore della sede della dirigenza scolastica nella scuola media di Nereto. Orbene il Pd di Sant’Omero dice la verità quando parla di atti amministrativi concreti del Comune di Nereto, da parte del Pd di Nereto invece solo silenzio. Su una cosa sono in sintonia con quanto esternato dal pd di Nereto,è vero: gli amministratori del passato si sono distinti per bravura, portando servizi sul nostro territorio, ma per passato io intendo le amministrazioni prima della penultima. E  sull’opposizione del Pd di oggi, purtroppo i cittadini stanno constatando che si è contraddistinta per arroganza, ignorando i problemi e nessuna proposta concreta magari anche alternativa per risolverli, solo contumelia pseudo-politica mista ad allarmismo isterico, a differenza di altri consiglieri di opposizione che hanno proposto e propongono e spesso condiviso tematiche amministrative rilevanti per il nostro territorio.

 

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