Sant’Omero, futuro dell’ospedale: ecco cosa dicono i documenti

“Se si leggessero i documenti ufficiali, le cosiddette “carte”, si capirebbe in un batter d’occhio come l’esistenza dell’ospedale di Sant’Omero non è stata mai messa in discussione dalla giunta regionale”.

 

Parole e musica di Elvezio Zunica, della segreteria regionale dei Democratici che stoppa voci e illazioni circolate nei giorni scorsi.

Zunica parla di allarmismo tra i vibratiani e del fatto che le carte dicano esattamente il contrario.

E le snocciola nel dettaglio: dalla programmazione sanitaria 016-208, dal pronto soccorso H24, l’aumento a 130 dei posti letti. La specializzazione per l’ospedale di Sant’Omero come punto di riferimento, a livello provinciale, per le discipline di ostetricia e ginecologia, con gli 800 parti l’anno raggiunti nelle due ultime annualità.

 

” Il Val Vibrata oggi”, prosegue, viene sì classificato come ospedale di base per rientrare negli stretti vincoli del Decreto Lorenzin, ma consera tutti i reparti ad oggi presenti e non ci saranno tagli in tal senso”.

Altro documento: la delibera della Asl di Teramo dello scorso 30 novembre che parla dell’opportunità di realizzare un nuovo ospedale in provincia e di conservare quello di Sant’Omero, potenziandone le attività.

 

 

“Si vuole evidenziare, inoltre, come sarebbe illogico, antieconomico  e antistrategico per la Regione”, dice ancora” chiudere un presidio di “frontiera” quale il “Val Vibrata”, baluardo necessario a contrastare la mobilità passiva verso le vicine Marche, non che risultante essere l’unico presidio a norma dell’intera provincia.

Cogliamo l’occasione, inoltre, per ringraziare tutto il personale dell’ospedale di Sant’Omero, che, nonostante la carenza di risorse umane che purtroppo riguarda l’intera Asl teramana, risulta essere il più produttivo della Provincia.

L’attuale maggioranza regionale unitamente al Partito Democratico sta investendo sulla Sanità vibratiana. Basta con il creare inutili ed infondati allarmismi tra i cittadini con il semplice scopo di tornare alla ribalta sulla scena politica. Sul diritto alla salute non si gioca e si ha il dovere di dire come stanno realmente le cose”.

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