Teramo, workshop sul Patrimonio Geologico del Parco Gran Sasso-Laga

Teramo. La Società Geologica Italiana, Sezione di Geologia Ambientale, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga e la Fondazione Tercas di Teramo, ha organizzato per venerdì mattina 16 dicembre, nella Sala Conferenze dell’Hotel Sporting di Teramo, un workshop sul tema “Il Patrimonio Geologico del Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga: un bene culturale naturale da conservare e valorizzare”.

L’iniziativa è volta a richiedere l’ammissione per tutto il territorio dell’area protetta alla Rete Europea e Globale dei Geoparchi, con l’obiettivo che il Geoparco Gran Sasso – Monti della Laga venga dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Allo stato attuale 10 sono i Geoparchi riconosciuti in Italia, e tutti sono stati dichiarati dall’Unesco, il 17 novembre 2015, Patrimonio dell’Umanità.

Il territorio del Parco, in particolare il massiccio carbonatico del Gran Sasso d’Italia, è particolarmente ricco di spiccate peculiarità geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche di alto valore scientifico e culturale, di valenza didattica e spesso di notevole richiamo turistico per la loro componente scenica. Si tratta di beni a carattere geologico, paleontologico, geomorfologico ed idrogeologico di inestimabile valore e di elevata potenzialità economica, che fino ad oggi non hanno trovato ambiti specifici di conoscenza e valorizzazione e che invece meritano un’attenta azione di tutela, promozione e valorizzazione anche attraverso l’inserimento nei più vasti circuiti del turismo culturale (Geoturismo).

L’inclusione del Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga nella Rete Europea e Globale dei Geoparchi costituirebbe, con il patrocinio dell’Unesco, non solo una importante occasione per diffondere la “cultura geologica”, scambiare informazioni ed esperienze, progettare iniziative di collaborazione ed ottenere maggiore visibilità nazionale ed internazionale, ma anche una sorta di certificazione di qualità, attestando l’esistenza di standard qualitativi elevati e di una strategia che integra la conservazione del Patrimonio Geologico con lo sviluppo socio-economico del territorio del Parco.

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