Cineforum Teramo: “Non facciamo fuggire Palestini dall’Arca”

Cosa accadrà all’Arca nell’era post Palestini? A chiedersi quale sarà il futuro dello spazio espositivo comunale di Arte contemporanea, al termine dell’incarico affidato a Umberto Palestini, sono Marco Chiarini e Dimitri Bosi dell’associazione Cineforum Teramo. Era stato il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, infatti, a curare finora gli spazi dell’ex provveditorato dove per quattro anni si sono svolte mostre di altissimo spessore, con autori opere ed artisti di grandissimo spessore nazionali e locali come Bresson e Stampone, Cucchi e Marchetti, Ferroni e Fellini. Ma con il termine del periodo di collaborazione si spalancano ora scenari dai contorni molto imprecisi.

“Saremo anche accusati di piaggeria, di interesse”, scrivono in una lettera aperta Bosi e Chiarini, “tuttavia quello che affermiamo è incontestabile: il lavoro svolto in questi quattro anni, dalla prima mostra di Stampone nel 2011 a quest’ultima inaugurata ieri (dedicata a Gianfranco Ferroni), è stato caratterizzato da una qualità e da una attenzione alla cultura visiva contemporanea che normalmente è assente nei contesti di provincia e che di solito alberga negli spazi delle grandi città o metropoli internazionali. Per questo riteniamo che l’uscita di scena di Palestini sia un grosso danno allo sviluppo culturale del nostro territorio, un segno di abbandono e di disinteresse da parte delle istituzioni e la vittoria di una cultura arretrata e retriva che vede nel nuovo e nelle espressioni, non sempre immediate, dell’arte contemporanea qualcosa di difficile e forse poco appetibile”.

Per il Cineforum c’è il rischio che l’Arca possa essere abbandonata come accaduto già ad altri luoghi significativi della città oppure potrebbe diventare l’ennesimo “contenitore in attesa che qualcuno ne decida un contenuto”.

Per questo si rinnova l’invito all’amministrazione comunale a evitare che si disperda un patrimonio culturale e professionale di questa portata.
“L’intuizione 4 anni fa fu lungimirante: affidare ad un professionista la responsabilità artistica di un progetto culturale”, continua la lettera, “allora è necessario fare il possibile affinché Umberto Palestini, inventore e curatore de L’Arca, che nel tempo ha elevato a spazio di eccellenza teramano, non fugga via”.

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