Tortoreto, reddito di cittadinanza e progetti utili alla collettività: i numeri

Tortoreto. Sono circa 300 coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza a Tortoreto, presenti sulla piattaforma Gepi. Che poi è lo strumento operativo del reddito di cittadinanza, che consente di attivare la seconda fase che rientra nel patto per l’inclusione sociale.

 

Di questi percettori, 115 sono già definiti, ossia in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme.

 

Mentre altre 85 posizioni sono in fase di valutazione per accertare la permanenza decennale, dei percettori del reddito di cittadinanza, sul territorio italiano con verifiche incrociate con gli altri comuni di residenza. Ulteriori posizioni sono al vaglio, invece, con la questura per analizzare i movimenti precedenti, degli extracomunitari beneficiari, sul territorio nazionale.

Sono solo alcuni dei numeri che connotano le dinamiche del reddito di cittadinanza nella fase in cui, attraverso speciali percorsi, si sta attivando la seconda fase del percorso. I dati e quelli che sono i percorsi attivati dal Comune di Tortoreto (alcuni in collaborazione con l’Unione dei Comuni) sono stati illustrati nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale da Massimo Figliola (consigliere con delega alle politiche sociali) che ha risposto ad un’interpellanza tematica presentata da Riccardo Straccialini (M5S).

Il capogruppo del M5S, nella sua interrogazione, ha chiesto lo stato dell’arte su tutte quelle che sono le attività di competenza comunale in tema di patti di inclusione sociale e l’avvio dei progetti utili alla collettività (i cosiddetti puc).

Allo stato attuale, come ha ricordato Figliola, l’assistete sociale dell’unione dei Comuni ha incontrato e analizzato la posizione di 72 beneficiari del reddito di cittadinanza, mentre attraverso la piattaforma Gepi, sono state analizzati, in maniera preliminare, 41 casi, con la definizione del patto di inclusione sociale con la condivisione di tutti gli attori coinvolti (assistenti sociali, Unione dei Comuni e beneficiari). Un percorso che appare a buon punto, dunque, con il Comune che si è attivato per definire le varie procedure previste dalle norme.

 

 Progetti utili alla collettività. Ora si apre la seconda fase, quella che consentirà il coinvolgimento dei percettori del reddito di cittadinanza in una serie di progetti utili, in tema di cultura, sociale, ambiente, formazione, tutela dei beni comuni. I lavori di pubblicità utilità prevedono in monte ore dalle 8 alle 16 ore settimanali e le persone coinvolte, ovviamente, non potranno sostituire il personale dell’Ente.

Ora il Comune è in procinto di definire il progetto ed effettuare il bando per definire le progettualità utili nelle quali coinvolgere i percettori del reddito di cittadinanza.

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