Teramo, “i bulli sono come i mafiosi”. L’intervento

Teramo. “I bulli sono come i mafiosi”. Il Procuratore Mancini lancia a Teramo un forte grido di allarme contro l’indifferenza.

Forte grido di allarme del Procuratore David Mancini alla prima giornata della ampia rassegna di incontri di informazione sul bullismo organizzato ieri a Teramo nell’ambito della giornata mondiale contro il bullismo.

Nell’ applaudito ed ampio intervento il dott. David Mancini, Procuratore del Tribunale abruzzese per i minorenni ha ricordato in un parallelismo che condividiamo che, come la mafia impone il sopruso sulla popolazione, anche nell’ambito scolastico accadono eventi simili, come il bullismo. Il bullo, un po’ come la mafia, impone la propria forza fisica, verbale e morale su qualcuno più debole. Un episodio di bullismo che ricordo di aver letto perché finì su tutti i giornali, è quello di una ragazzina di nome Emma che subiva continui insulti per il suo aspetto fisico. Veniva ripetutamente ricoperta di insulti, a volte la chiudevano nei bagni della scuola e la riprendevano per poi pubblicare il video sul gruppo della scuola. I professori sembravano non accorgersi di nulla e i compagni, che sapevano, non intervenivano. Infine Emma si sentiva talmente sola che, non riuscendo più a reagire, prese una decisione drastica Tutti sono colpevoli, non solo chi l’ha presa in giro, ma anche chi non è intervenuto, non ha parlato con nessuno, né con un professore, né con un genitore.

Questo è quello che accade anche con la mafia, si ha paura di parlare, però se non si denuncia è come se ti andasse bene quello che stanno facendo gli altri, “e un po’ sei colpevole anche tu”.

La condotta del bullo che si muove lungo le linee iniziali del mafioso: il bullo cioè si configura come un mafioso in nuce. Egli infatti assume come ingrediente fondamentale e risolutore la violenza agita o esibita. Con ciò riesce a prevaricare i suoi bersagli con micro-estorsioni, domina il territorio, piegando al suo volere il tessuto umano che lo circonda, imponendo a chi osserva di collaborare oppure di osservare la legge del silenzio, cioè di essere omertoso. Poiché il bullo vive un ruolo di dominatore, alla fine viene percepito come vincente, sicché egli acquista particolare appeal che agisce da catalizzatore per coagulare intorno a sé un’area grigia che sortisce aggregazione e sostegno.

Domani, a Teramo ore 10,30 seconda giornata della rassegna.

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