Teramo, dipendenti occupano la Provincia

Teramo. I dipendenti dell’ente, questo pomeriggio, hanno occupato simbolicamente la sala consiliare: protestano contro le ipotesi legislative contenute nella Finanziaria in discussione in Parlamento che definiscono la riorganizzazione delle Province e il destino del dipendenti partendo dall’assunto che dal primo gennaio bisogna tagliare il 50% dei costi del personale.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil, a nome dei dipendenti, hanno presentato un documento che “richiama la Regione Abruzzo alle proprie responsabilità, quelle di riordinare – entro il 31/12/2014 – la legislazione di propria competenza, mantenendo o delegando ad altri enti le funzioni attualmente svolte dalle province ovvero confermandone a queste l’attribuzione, contestualmente al trasferimento delle risorse finanziarie allo scopo necessarie”. Nel documento inoltre, viene “richiesto al Governo di sottoporre direttamente all’Osservatorio nazionale la mappatura dei bilanci delle Province, sulla cui base sono stati operati i tagli previsti nel disegno di legge di stabilità 2015, al fine di verificare se le risorse che restano disponibili al comparto delle Province e delle Città metropolitane siano sufficienti per lo svolgimento delle funzioni fondamentali loro attribuite”. La preoccupazione, molta, si sposterà nei prossimi giorni su altri tavoli istituzionali.

Di Sabatino ha proposto di far votare l’Ordine del giorno al Consiglio per poi sottoporlo alla Regione Abruzzo, insieme alla quale “vanno ricercate soluzioni possibili: intanto bisogna che si arrivi al più presto ad una legge organica regionale di riordino delle funzioni”.

Contestualmente, ha spiegato “stiamo lavorando a quantificare la spesa per per le funzioni che resteranno e stiamo provvedendo a ridurre i costi del personale con l’eliminazione della direzione generale, degli interim, le revisioni delle società partecipate. L’impegno fondamentale e prioritario rimane però quello di rivedere o meglio migliorare l’emendamento del Governo, emendamento che oggi si presenta molto approssimativo. Come amministratori faremo tutto quanto in nostro potere, intanto chiederemo ai parlamentari e ai consiglieri regionali di intervenire all’Assemblea dei Sindaci il prossimo 22 dicembre. Dovremo lavorare molto per riconquistarci la fiducia di tutti e dimostrare che che le riforme per camminare devono essere sensate”.

 

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