Giulianova, obiettivo “rifiuti zero”. Il sindaco Mastromauro ci crede

Punta all’obiettivo “rifiuti zero” il Comune di Giulianova. Un traguardo difficile ma non impossibile.

Dopo aver centrato il primo posto per raccolta differenziata, tra i 13 Comuni abruzzesi con più di 20mila abitanti, sfiorando il 70 per cento, Giulianova vuole raggiungere ora la fatidica soglia di “rifiuti zero”. In meno di 10 anni, da quando sul territorio giuliese è stata avviata la raccolta differenziata, con l’introduzione inoltre del servizio porta a porta, sono stati fatti passi da gigante.

“Il ringraziamento va a tutti i cittadini”, ha sottolineato il sindaco Francesco Mastromauro, “che danno un grosso contributo differenziando i rifiuti a domicilio. Il nostro compito è stato quello di informare e di far capire l’importanza di non mettere tutti i rifiuti in un unico sacco. Recuperando e riciclando possiamo abbassare ulteriormente la tassa sui rifiuti”.

La Tari a Giulianova è tra le più basse della provincia di Teramo, con esenzione al 100 per cento per quelle famiglie al cui interno vi è un portatore della legge 104 che necessita di assistenza continua. A proposito di Tari, il sindaco è convinto che con l’inaugurazione dell’Ecocentro, in programma il prossimo 31 luglio, si lavorerà per un ulteriore ribasso della tassa.

Riconosce poi Mastromauro il ruolo del gestore unico, l’Eco.Te.Di. che circa tre anni fa si è aggiudicato il bando relativo al servizio di raccolta differenziata a Giulianova.

“Avevamo visto giusto quando decidemmo per il gestore unico”, ha aggiunto il sindaco, “certo, ci sono situazioni che vanno migliorate. Ma in questi anni sono stati compiuti passi molto importanti”.

Fondamentale è la campagna di sensibilizzazione e di educazione che coinvolge anche le scuole primarie del territorio, avviata dall’Eco.Te.Di. Restano però ancora situazioni critiche legate soprattutto all’inciviltà di alcuni cittadini che purtroppo continuano a scaricare abusivamente in determinate aree di Giulianova. Come ad esempio la zona dell’ex Saig, trasformata di nuovo in una discarica a cielo aperto.

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