Teramo, bancarotta fraudolenta: arrestate 4 persone. Sottratte somme per oltre 3milioni di euro

Guardia-di-FinanzaTeramo. La Guardia di Finanza di Teramo, con l’impiego di circa 30 uomini, questa mattina, ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare reale e personale, emessa dal Gip del Tribunale di Teramo, Marina Tommolini, su proposta del Pm Irene Scordamaglia, nei confronti di quattro persone per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati tributari.

Si tratta di Guido Curti, Maurizio Di Pietro, Nicolino Palmarino Di Pietro (tutti e tre in carcere) e Loredana Cacciatore, agli arresti domiciliari.

A seguito di una verifica condotta nei confronti della società Dft Grafiche srl, con sede a Teramo, operante nel settore dell’edilizia stradale e movimento terra, è stata inoltrata notizia di reato all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa penale tributaria. In sostanza l’Azienda aveva evaso l’Iva per circa 86mila euro.

Nel corso delle attività di verifica i militari hanno riscontrato collegamenti con altre società riconducibili agli arrestati, anch’esse già dichiarate fallite dal Tribunale di Teramo.

I risultati hanno spinto i militari ad effettuare ulteriori attività investigative che si sono concretizzate nell’analisi dei rapporti tra le aziende fallite e la società sottoposta a verifica.

L’esito dell’attività ha dimostrato che la compagine sociale delle aziende fallite era riconducibile agli stessi soggetti della ditta verificata, per cui era logico ritenere che vi fosse un unico disegno finalizzato all’effettuazione dei reati.

La condotta criminosa degli indagati ha creato un ingente passivo fallimentare per oltre 3milioni di euro, nel quale i creditori risultavano essere prevalentemente banche, società di leasing ed erario, insieme a diversi imprenditori.

L’ulteriore analisi degli elementi emersi ha evidenziato legami tra gli amministratori di fatto delle fallite e società immobiliari costituite nel teramano, ma di proprietà di società site a Cipro, Paese a fiscalità privilegiata.

Il denaro sottratto alla massa fallimentare veniva depositato su conti esteri (Svizzera) intestati agli indagati per poi confluire sui conti delle società cipriote e da questo, tramite un passaggio attraverso istituti bancari inglesi, veicolati sul conto finanziamento infruttifero nelle contabilità delle società teramane.

Si è fatto ricorso alla procedura della rogatoria internazionale, attività ancora in corso, al fine di ricostruire i fatti economici di cui si sono resi responsabili gli autori dei fatti illeciti. Sono state, inoltre, eseguite misure cautelari reali consistenti nel sequestro preventivo delle quote societarie di partecipazione della De Immobiliare Srl, della Kappa Immobiliare Srl e della Mg Costruzioni Srl intestati alla Ruclesarn Investments Limited (Cipro), Dreamport Enterprises Limited, Cacciatore Loredana, Di Pietro Maurizio.

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