Phard si trasferisce a Nola: a Mosciano restano spaccio aziendale e magazzino

phardMosciano. Trasferimenti a Nola solo su base volontaria e con incentivi; cassa integrazione fino all’11 aprile del prossimo anno; a Mosciano  rimarranno lo spaccio aziendale e il magazzino con l’impiego di 10 dipendenti. Questi i capisaldi dell’accordo raggiunto questo pomeriggio, al tavolo delle relazioni industriali della Provincia, fra i sindacati e l’amministratore delegato della Phard spa, Fausto Cosi.

“Non lo consideriamo affatto un successo perché comunque un marchio prestigioso del made in Italy smembra il polo teramano ma, certo, se teniamo conto delle posizioni iniziali dell’azienda quello di oggi è un accordo significativo che lascia una porta aperta sul futuro e tutela quanto più possibile i lavoratori”. È il commento degli assessori al lavoro e alle attività produttive, rispettivamente Eva Guardiani e Ezio Vannucci, che hanno seguito da vicino lo svolgersi della vertenza. La Phard, che ha dichiarato di voler far rientrare in Italia la produzione attualmente in essere all’estero, si è impegnata a verificare “concretamente e preliminarmente, la possibilità che tale produzioni possano essere realizzate nella provincia di Teramo”.
L’accordo sottoscritto questo pomeriggio, quindi, prevede: che spaccio e magazzino restano a con l’impiego di 10 unità a rotazione, mentre la società garantirà un rimborso spese, la casa a Nola per 24 mesi, un incentivo di 15 euro al giorno per un anno a coloro che entro ottobre decideranno di trasferirsi nel polo campano dell’azienda. Per le madri lavoratrici sarà garantita la flessibilità di orario a inizio e fine settimane e a tutti i dipendenti la possibilità di ritornare a Mosciano. Un altro pezzo dell’industria teramana scappa via, mentre in questi giorni tieni banco la questione La Perla a Roseto.

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