Savona-Teramo, due giocatori rifiutarono la combine

Teramo. E’ stata di certo una giornata da dimenticare per i tifosi teramani, travolti dalla notizia delle indagini a carico di Luciano Campitelli e Marcello Di Giuseppe in merito ad una presunta combine su Savona-Teramo.

Secondo gli investigatori, il risultato di Savona-Teramo sarebbe stato alterato e, per centrare la promozione con una giornata di anticipo, la società biancorossa avrebbe pagato 30mila euro quella ligure. Gli inquirenti avrebbero in mano delle intercettazioni.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il presidente ed il direttore sportivo del Teramo, anche attraverso la mediazione del calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini, avrebbero contattato Ercole Di Nicola, il direttore sportivo dell’Aquila, già indagato nella stessa inchiesta. Quest’ultimo avrebbe poi provato a «sedurre» i calciatori del Savona, Marco Cabeccia e Alessandro Marchetti, che avrebbero però rifiutato di aggiustare la partita.

Di Nicola, a questo punto, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, con l’intermediazione di Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma, avrebbe offerto la somma di 30mila euro al diesse del Savona Marco Barghigiani che l’avrebbe accettata con l’impegno di farsi da tramite con altri calciatori della sua società per aggiustare la gara in favore del Teramo.

Il presidente biancorosso ed il diesse saranno ascoltati a Catanzaro mercoledì prossimo. Campitelli è difeso da Renato Borzone del Foro di Roma, mentre Marcello Di Giuseppe da Libera D’Amelio, già legale di Ercole Di Nicola, coinvolto in prima battuta nell’inchiesta deflagrata il 19 maggio scorso con 50 fermi e 70 indagati tra Lega Pro e serie D.

 

(Foto di Mimmo Cusano)

 

 

 

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