Pescara: scatta l’#AlessandriniDimettiti. In 33 a difesa del sindaco

Pescara. Mai momento più critico aveva vissuto, nel corso del suo mandato, il sindaco Alessandrini, al centro di un fuoco incrociato di oppositori e cittadini indignati per il mancato allarme sul mare inquinato di fine luglio. “Alessandrini dimettiti” ormai un tormentone in città che spopola anche a suon di hastag sui social, è il grido che ieri ha affollato la sala del consiglio comunale, ma anche la scritta comparsa sulle magliette dei consiglieri di centrodestra.

Quelle magliette, indossate ieri pomeriggio durante la seduta straordinaria convocata in forma aperta al pubblico, erano state adottate da Forza Italia, Ncd e Pescara Futura per dar manforte alla richiesta della mozione di sfiducia avanzata dal M5S, invece hanno portato alla sospensione dell’Assise da parte del Presidente del Consiglio Blasioli per “mancato rispetto del regolamento” che vieta forme di disturbo del normale svolgimento. “Dinanzi a un’aula gremita di oltre 400 persone alle quali il sindaco ha girato le spalle senza dare una sola giustificazione circa la sua decisione di nascondere un divieto di balneazione consentendo a centinaia di persone di fare per giorni il bagno tra 30 milioni di litri di liquami e feci”, commenta Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione Pescara – Mi Piace, “Alessandrini e la sua maggioranza hanno impedito lo svolgimento della seduta straordinaria, convocata sull’emergenza balneazione, perché non gradivano le magliette indossate dai consiglieri del centro-destra. Una triste, vergognosa mortificazione della democrazia da parte di chi professa solo a chiacchiere il diritto alla partecipazione, e poi la nega nei fatti, impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande”. Tra la società civile, invece, c’è anche chi ha fatto scattare il tema social e relativo #AlessandriniDimettiti, allegando le foto delle magliette “incriminate” a commento di ogni novità sul tema balneazione (in foto, Gianluca Monaco dell’associazione Terra Nostra)

Oggi, invece, arriva sotto forma di documento politico ufficiale, la difesa a spada tratta da parte della coalizione di centro-sinistra: tutti gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza, più i segretari cittadini Di Pietrantonio (Pd), Ettorre (Sel), Simone (Psi) e Gianni Teodoro (Lista Teodoro) hanno firmato una nota per esprimere “rammarico e biasimo per la condotta dell’opposizione di centrodestra che ha strumentalizzato una seduta straordinaria di Consiglio Comunale dedicata al confronto e all’approfondimento sulla questione della qualità delle acque del mare e sulla balneazione, tentando di trasformarla indebitamente in una prova di forza per sfiduciare il sindaco, violando le regole statutarie e più in generale quelle della democrazia”. Oltre che per la contro-accusa, la mossa difensiva passa anche per la descrizione dell’operato del sindaco e dell’asse Comune-Regione: “Per il fiume e il mare l’Amministrazione Alessandrini ha fatto in un anno più di quanto sia stato mai fatto o messo in cantiere fino ad oggi”, scrivono i 33: “il Piano Regolatore Portuale è in dirittura d’arrivo ed entro la fine del 2015 con 3,5 milioni di euro si provvederà anche a sfondare la diga foranea che è forse la barriera peggiore per il fiume; i lavori del Dk15 sono in corso sulle aree golenali per intercettare i cosiddetti “troppo pieni” dei vari scarichi fognari presenti, fin qui ne sono stati già rinvenuti tre nuovi e abusivi, per convogliarli nel depuratore; ci sono poi gli 8,5 milioni di euro del governo Renzi per i depuratori che verranno impiegati anche su quello cittadino e non ultimo un protocollo firmato lo scorso 1° settembre da Comune e Regione Abruzzo che individua quattro linee di intervento tutte già coperte economicamente e una strategia che prevede azioni fino a tutto il 2019 per il risanamento del fiume e per garantire la qualità delle acque del mare su cui si poggia non solo una parte dell’identità cittadina, ma uno dei suoi più importanti comparti economici”.

Il centro-destra, pronto a controbattere, ha già convocato per domani mattina una conferenza stampa che si preannuncia foriera di nuove tensioni.

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