Pescara, mare di nuovo inquinato: spostate le gare dei Giochi del Mediterraneo DATI ARTA

Pescara. I timori, seppur ironici, trovano riscontro: balneabilità di nuovo vietata e le gare di Acquathlon dei Giochi del Mediterraneo devono essere spostate.

L’Arta ha comunicato oggi al Comune gli esiti delle analisi fatte su tutto il litorale cittadino il 2 settembre scorso: “i rilievi hanno riscontrato la non conformità delle acque di balneazione nei punti di campionamento in prossimità di via Balilla e via Mazzini, nonché nel campionamento che da qualche tempo viene raccolto all’altezza di Fosso Pretaro che ha evidenziato anch’esso acque non conformi”, si legge in una nota del Municipio.

Pertanto il sindaco Marco Alessandrini in data odierna ha provveduto ad emettere ordinanza di divieto temporaneo della balneazione con la conseguente di apposizione dei cartelli nelle aree interessate che vanno dal Porto canale fino all’altezza dello stabilimento 4 Vele, secondo le coordinate geografiche dei punti di campionamento citati.

“Tale situazione ha determinato la necessità di rivedere lo svolgimento della gara di Aquathlon prevista per domenica 6 presso lo Stadio del Mare – illustra il vice Sindaco Enzo Del Vecchio – che per forza di causa maggiore si svolgerà presso la spiaggia libera fra gli stabilimenti balneari Naiadi e Hawai, dove insieme ai delegati della Federazione nazionale e Internazionale dei Giochi, i responsabili tecnici dell’organizzazione del Comitato dei Giochi, il maggiore Matteo Silvestris della Polizia Municipale e il direttore del dipartimento Tecnico Tommaso Vespasiano, abbiamo già fatto un sopralluogo per approntare tutte le fasi operative per lo spostamento di tale disciplina che si svolge su un percorso di corsa-nuoto-corsa. A tale proposito si ringrazia per la disponibilità i titolari degli stabilimenti interessati che si sono subito messi a disposizione per questo cambio di programma repentino”.

Proprio sulle gare di Acquathlon, nei giorni a ridosso della contestatissima rottura delle fognature di via Raiale e del conseguente sversamento in mare di liquami in città era partito il tormentone satirico che parafrasava il nome della nuova disciplina sportiva mixandolo al materiale organico finito nelle acque dove gli atleti avrebbero dovuto nuotare.

I prelevamenti nel tratto di mare in via Balilla hanno riportato, a fronte di un limite di 500 per millilitro, ben 850 unità di escherichia coli, e 697 in via Mazzini. Valori simili anche a largo di Fosso Pretaro: 782 unità a 6 metri e 885 unità a 100 metri dalla costa a nord della foce del corso d’acqua tra Pescara e Francavilla.

Subito sono scattate le polemiche anche sul fronte politico. Il consigliere comunale di Forza Italia Vincenzo D’Incecco si interroga: “I turisti che stanno partecipando ai Giochi su Spiaggia hanno svolto i giochi in acque non balneabili? Perché dal 18 agosto fino a due giorni addietro non sono state fatte analisi suppletive per verificare le condizioni dell’acqua?”, e torna a invocare le dimissioni del sindaco Alessandrini, accusato di non aver comunicato alla città lo scorso 31 luglio “il divieto di balneazione e non ha fatto nessun comunicato stampa per diffondere la notizia ai giornali facendo fare ai pescaresi ed ai turisti due giorni di bagno nell’acqua inquinata”. Sullo stesso tema, ma affidandosi all’ironia, ribatte su Facebook il vice sindaco Enzo Del Vecchio: “Divieti di balneazione; spostamento campo di gara giochi del mediterraneo…Mi aspetto che qualcuno avanzi qualche richiesta di dimissioni, anche senza soggetto va bene anche così!!!!

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