Pescara: cori e magliette per le dimissioni di Alessandrini al Consiglio sul mare inquinato VIDEO-FOTO

Pescara. Bagarre e tensione in consiglio comunale, convocato questo pomeriggio in sessione straordinaria e aperta al pubblico per discutere della questione della balneabilità del litorale cittadino, compromessa dallo sversamento della fognatura rotta il 28 luglio e non vietata dal sindaco con l’ordinanza appositamente firmata ma non applicata.

Aula gremita di cittadini e associazioni, Pescara Mi Piace e Terra Nostra in primis, ma anche il “Comitato genitori bambini infettati da acque inquinate a Pescara”, che racchiude le denunce di circa 40 persone colpite da irritazioni cutanee e gastrointestinali dopo aver fatto il bagno nel mare del centro.

La seduta si è aperta con la protesta del gruppo di centrodestra, con i consiglieri di Forza Italia, Ncd e Pescara Futura dotati di t-shirt e cartelloni incitanti le dimissioni del primo cittadino. A questo punta, con una risoluzione del Movimento 5 Stelle, l’intera opposizione: non avendo raggiunto il quorum per presentare direttamente una mozione di sfiducia, a gran voce è stato chiesto ai 20 della maggioranza (dito puntato su Sel) di non appoggiare più “un sindaco pericoloso e allo sbando”.

Tra tra megafoni, cartelli e magliette, l’atmosfera si è ulteriormente scaldata alle 18, quando il presidente del Consiglio Comunale, Antonio Blasioli, ha sospeso la seduta per un’ora, appellandosi al regolamento che non consente “l’esposizione di cartelli, striscioni e l’uso di qualsiasi altro mezzo che interferisca con l’esercizio delle funzioni del Consiglio o rechi disturbo allo stesso”. La platea stracolma ha inveito, lanciando i cori “buffoni, buffoni”, e “dimissioni, dimissioni”. “Con l’aula stracolma di cittadini in protesta, il presidente del consiglio comunale sospende la seduta e la rimanda di un’ora. Se la volontà è quella di svuotare l’aula per scoraggiare la discussione davanti alla città, non dobbiamo consentirlo” accusa la capogruppo pentastellata Enrica Sabatini, che dal suo banco ha tenuto ugualmente una sorta di comizio alla folla presente. “Andremo avanti fino alle due di notte, fin quando non verrà votata la mozione di sfiducia”, ha proseguito, “la pretendiamo perché è una questione di sicurezza, questo sindaco non può guidare la città, dobbiamo togliergli le chiavi della macchina, ci sta portando verso un baratro e la responsabilità e dei venti consiglieri di maggioranza che non hanno voluto votare la mozione di sfiducia”.

CI TOLGONO LA PAROLA, MA NOI APRIAMO IL MICROFONO E PARLIAMO LO STESSO!!Il Presidente del Consiglio Comunale sospende…

Posted by Movimento Cinque Stelle Pescara on Giovedì 3 settembre 2015

OPPOSIZIONE SPACCATA: SALTA IL CONSIGLIO

Il Consiglio è poi ripreso alle 18,13 con il Presidente Blasioli che ha chiesto nuovamente ai consiglieri di centro-destra di togliere le magliette, ricevendo un nuovo rifiuto. Nuova sospensione e contestuale convocazione della conferenza dei Capigruppo, ma è scattata la lite interna all’opposizione, con i Cinque Stelle a chiedere al centrodestra di togliere le maglie per non prestare il fianco al “pretesto” e far partire la vera discussione, ma ne è scaturita un violento alterco tra le due parti. Alle ore 20,00 il Presidente Blasioli riapre i lavori del Consiglio, ma soltanto per dichiararne la definitiva chiusura. “Ho chiesto personalmente in aula alla destr – afferma Enrica Sabatini capogruppo M5S – di levarsi la maglia per permettere lo svolgimento del consiglio, anche in rispetto dei numerosi cittadini accorsi. Dopo il no, ho chiesto poi alla sinistra lo stesso rispetto per la cittadinanza, autorizzando comunque l’avvio del consiglio. Il no di entrambi e’ l’esempio di come le ripicche di partito siano piu’ importanti della salute pubblica”. “Una scena squalificante quella di oggi – commentano i consiglieri pentastellati – una lotta muscolare che ha dato spazio solo alla “forma” sacrificando la sostanza ed i contenuti, che avrebbero dovuto essere il fulcro di questo consiglio comunale cosi’ sentito dai pescaresi. Un’occasione persa – concludono – per sancire le responsabilita’ di questo capitolo nero della storia pescarese. La citta’ ha pagato l’irresponsabilita’ della sinistra prima e la testardaggine della destra poi e nessuna risposta ad oggi e’ stata ancora data. E’ incredibile”. “Oggi doveva essere il giorno del chiarimento pubblico – commenta Beardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’ -, il giorno in cui il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilita’ dinanzi alla citta’, spiegare perche’ la condotta si e’ rotta il 28 luglio, perche’ ha deciso di non informare la cittadinanza che era in corso uno sversamento di liquami, perche’, quando ha ricevuto dall’Arta la certezza della non conformita’ delle acque, che erano inquinate, ha scelto di non dirlo alla citta’ e di non rendere nota l’ordinanza di divieto di balneazione. E invece nulla di tutto cio’: col pretesto di non gradire le magliette ironiche, democraticamente e opportunamente indossate dai consiglieri di centro-destra, il sindaco Alessandrini e la sua maggioranza hanno preferito la via della fuga strategica impedendo lo svolgimento del Consiglio, e impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande. Il sindaco Alessandrini ha preferito evitare il confronto, scoraggiando gli stessi cittadini con inutili, defatiganti rinvii legati a ipotesi inverosimili”.

Impostazioni privacy