Pescara, si è conclusa la Settimana Studentesca dell’Unità Nazionale

pescara_unit_italiaPescara. Giornata conclusiva al Teatro Massimo di Pescara della Settimana Studentesca dell’Unità Nazionale promossa dal Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase nell’ambito delle iniziative per il prossimo 16 e 17 marzo, giorni dell’Unità d’Italia. Presente in sala il professor Raffaele Colapietra, insieme a oltre 1.200 studenti in rappresentanza dei nove Istituti scolastici che hanno preso parte alle iniziative.  


“La partecipazione dei ragazzi negli ultimi giorni è stata eccezionale – ha ricordato alla platea il Presidente Di Biase – gli studenti si sono lasciati coinvolgere nella riscoperta del Risorgimento, degli eventi che ci hanno condotto verso l’unità d’Italia, soprattutto per individuare il ruolo di Pescara e della sua Piazzaforte. Seguendo l’invisibile e sottile fil rouge delle lotte condotte dal popolo italiano per trasformare la penisola in una sola nazione, i ragazzi hanno riproposto in forma teatrale, musicale o elaborando degli autentici strumenti di ricerca, il periodo del brigantaggio, i canti e le feste popolari che hanno accompagnato quel momento storico che si è poi rivelato cruciale per la storia e il futuro di noi tutti, mostrando un attento spirito critico, capacità di analisi e anche la voglia di confrontare la società che 150 anni fa lavorava e si impegnava per scrivere la storia e la società odierna, quando addirittura qualcuno continua a parlare di scissione del paese. Anche la scelta delle date conclusive dell’evento, il 16 e 17 ottobre, non è stata casuale: in questi giorni cade infatti il 150° anniversario della presenza di re Vittorio Emanuele a Castellamare. Il 16 ottobre del 1860 Vittorio Emanuele pernottò a Castellamare-Villa Sabucchi e la mattina successiva entrò nella piazzaforte e pronunciò la famosa frase Oh che bel sito per una grande città. Ma Pescara è stata anche la città di Giuseppe Garibaldi che passando per l’odierno capoluogo adriatico ebbe l’occasione di incontrare Basilio Cascella bambino, dunque tanti spunti per riscoprire le radici di un territorio giovane che però ha una storia ricca. Anticipando di qualche mese l’evento, abbiamo evitato di accavallarci alle riflessioni del 16 e 17 marzo, vero anniversario dell’Unità d’Italia, quando ci saranno tante iniziative che inevitabilmente coinvolgeranno anche i nostri studenti”.
La Settimana Studentesca si è aperta lunedì scorso, 11 ottobre con i ragazzi dell’Istituto d’Arte Bellisario, protagonisti della rappresentazione teatrale ispirata al tema de ‘I briganti’, seguiti dai giovani del Liceo Misticoni con I Colori dell’Unità. Martedì 12 ottobre è stata la volta degli studenti del liceo scientifico Da Vinci che hanno presentato il proprio lavoro su Musiche, bande e feste popolari nel Risorgimento; mercoledì 13 ottobre alle 9 si è svolto l’incontro presso l’Istituto Manthonè con ‘La storia raccontata da Luigi Polacchi e alle 11 presso l’Istituto Aterno con Il generale Pianel e l’Abruzzo; giovedì 14 ottobre c’è stato l’appuntamento alle 9 presso l’Istituto Acerbo con ‘I caratteri e l’economia di Pescara e Castellamare ai tempi dell’Unità e alle 11 incontro al Liceo Marconi con Clemente De Caesaris e il Bagno Penale; venerdì 15 ottobre la Settimana si è chiusa alle ore 9 con il liceo classico D’Annunzio su Abruzzo terra di confine e alle 11 presso l’Itis Volta su Viaggio nella piazzaforte di Pescara.
“E stamane tutte le scuole – ha proseguito Di Biase – hanno riproposto delle versioni ridotte dei propri lavori”.
Anche il sindaco Albore Mascia è intervenuto per salutare gli studenti: “rivivere la storia, rivisitarla, in qualche modo riscoprirla un esercizio che per certi versi può sembrare anacronistico o retorico dopo 150 anni, in realtà ha un risvolto ben più importante. Riscoprire la fase del Risorgimento significa soprattutto apprendere le motivazioni che hanno determinato quel passaggio storico, capire perché fosse tanto importante che l’Italia superasse le proprie conflittualità interne, le barriere ideologiche, i pregiudizi, per divenire un’unica nazione. Tale processo era importante per rendere il nostro paese autorevole, più forte, era importante per unire un popolo che aveva radici comuni e che finalmente avrebbe potuto riconoscersi sotto i colori di un’unica bandiera. Temi che sono ancora oggi di forte attualità perché quando parliamo di un paese unito parliamo anche di un paese solidale, e l’Abruzzo ha saputo rappresentare questa solidarietà, ha saputo dimostrare questa unità, e mi riferisco all’evento drammatico del terremoto che appena un anno e mezzo fa ha visto la nostra città mobilitata per portare i primi soccorsi ai fratelli aquilani. Ma non solo Pescara si è mobilitata: un paese intero è accorso, da ogni parte della nazione, in quei luoghi devastati, martoriati, quasi bombardati da una tragedia naturale. Friulani, lombardi, marchigiani, molisani, siciliani, volontari da tutta Italia si sono ritrovati a L’Aquila, l’uno accanto all’altro per scavare insieme tra le macerie, per salvare quante più persone possibili, e ora per aiutare la ricostruzione di un’intera città e delle sue frazioni. Quello è stato un esempio concreto di ‘nazione unita’, di paese forte. E le ragioni che hanno spinto quegli italiani, nel 1861, a realizzare l’Unità d’Italia sono le stesse che hanno indotto e determinato la nascita dell’Unione europea: un’Europa unita è economicamente più forte, più competitiva, più solidale. L’unione è garanzia di pace e di mutuo soccorso, è la capacità della diplomazia di far prevalere l’interesse comune rispetto a quello personale, di assumere decisioni unanimemente valide consentendo il confronto democratico e garantendo il rispetto reciproco all’insegna dello sviluppo collettivo. Noi abbiamo avuto la fortuna di aver ereditato un paese unito e di aver assistito all’unione dell’Europa. Il nostro dovere, soprattutto il vostro dovere quale futura classe dirigente del nostro paese è quello di saper conservare tutto questo, di saperlo preservare da attacchi esterni, continuando a credere in quei valori in cui hanno creduto gli uomini e le donne che hanno scritto le pagine del Risorgimento e dell’Unità d’Italia”.
Domani alle 11 in piazza Unione si svolgerà la solenne celebrazione in memoria dei caduti del Bagno Borbonico, con la deposizione di una lapide all’interno dell’attuale Museo delle Genti d’Abruzzo, lapide sulla quale sono stati incisi i nomi di tutti i caduti. E alla cerimonia prenderà parte anche il coro della Polizia municipale che eseguirà l’Inno di Mameli. pescara_inno_mameli

Consiglio comunale su Unità d’Italia. “A 150 anni di distanza, i temi del Risorgimento e dell’Unità d’Italia permangono con immutata attualità e forte condivisione alla base della nostra Repubblica e della vita collettiva nazionale. Valori che sono stati alla base anche della costituzione dell’Unione europea, puntando a promuovere la crescita uniforme sociale, civile ed economica del nostro paese”. Lo ha ricordato il sindaco di Pescara nel corso della seduta odierna straordinaria del Consiglio comunale convocato sul tema del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, alla presenza del professor Raffaele Colapietra e del prefetto Vincenzo D’Antuono. Seduta che si è aperta con il coro della Polizia municipale che ha eseguito l’Inno di Mameli. La seduta si è conclusa con la proiezione di un video in tridimensionale sulla piazzaforte di Pescara, uno dei lavori elaborati nell’ambito della Settimana Studentesca dell’Unità Nazionale.

 

 

 

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