Crisi generale: in centinaia in piazza con i sindacati a Pescara VIDEO

manifestazione_crisi_valpescara2Pescara. “Il problema è proprio questo: non c’è un motivo particolare per questa crisi, sono fin troppi i motivi per cui siamo qui stamattina”. Emilia Di Nicola, segretaria provinciale Cgil, ci risponde così quando le chiediamo perché, stamattina, circa 300 persone si sono radunate in piazza Italia per la manifestazione indetta unitariamente dai sindacati di Cgil, Cisl, e Uil contro gli innumerevoli motivi che compongono l’attuale crisi generale.

Se ne attendevano circa mille: meno della metà quelli che, comunque, hanno bloccato la piazza dinanzi la prefettura, imponendo la chiusura della rampa per l’asse attrezzato. Segretari provinciali e rappresentanti delle singole realtà hanno snocciolato, dall’alto di un camion, le difficoltà che attanagliano lavoratori, pensionati e disoccupati pescaresi. Con il resto del Paese condividono un rifiuto: “Non vogliamo più”, scandiscono gli oratori,”che a pagare una montagna di tasse siano sempre i soliti: lavoratori dipendenti e pensionati”. Con il resto della Regione, invece, spartiscono un’altra stangata: l’addizionale regionale più alta d’Italia. Mentre imputano alla Giunta Chiodi i “pesanti tagli al sociale” e il “colpevole sottoutilizzo dei fondi europei per favorire il sostegno ad aziende e lavoratori”.

Ma la problematica più sentita è quella locale, la cosiddetta Vertenza Val Pescara. A rappresentarla ci sono anche ivalpescara_sindaci sindaci e i gonfaloni di Bussi, Alanno e Scafa, in nome dei dipendenti dell’ex polo chimico Solvay e della Italcementi e di gran parte del settore produttivo industriale della provincia, al quale si aggiungono giorno dopo giorno nuove paventate chiusure: ultima in cronologia, quella del centro agroalimentare di Cepagatti. Senza dimenticare altri settori, come il terziario e la banca Tercas-Caripe dopo la mancata acquisizione da parte del Credito Valtellinese. “Da gennaio a settembre”, spiega Emilia Di Nicola, “si contano nella nostra provincia 3 milioni di ore di cassa integrazione, il 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi numeri danno il senso della situazione in cui versiamo. Bisogna riportare al centro il lavoro e dunque predisporre degli interventi rispetto alla situazioni di crisi che abbiamo, a partire dalla Val Pescara”. “La situazione è drammatica”, aggiunge Umberto Coccia, segretario provinciale della Cisl, “la Val Pescara sta franando sul piano produttivo ed occupazionale: Tercas-Caripe e Italcementi. sono solo le ultime cris, ma da anni purtroppo stiamo assistendo ad una deindustrializzazione e una delocalizzazione molto pericolosa. E’ arrivato il momento di invertire questa tendenza e rilanciare lo sviluppo e l’occupazione”. Ad una ripartenza mira, invece, Luca Piersante: “Abbiamo deciso di organizzare questa mobilitazione”, afferma il segretario provinciale della Uil, “perché non vogliamo più essere il sindacato della difesa dei posti di lavoro ma della creazione dei posti di lavoro, delle idee, delle prospettive e della vita futura”.

Rimostranze e richieste d’aiuto che i sindacati hanno riassunto in una documento-piattaforma unitario che hanno portato, subito dopo la manifestazione, all’attenzione del prefetto D’Antuono, e che domani ripresenteranno alla classe politica. Un incontro è stato infatti convocato con tutti i rappresentanti degli enti locali coinvolti, ma gli invitati più importanti portano i nomi di Gianni Chiodi e Gaetano Quagliariello. Il primo, il Governatore, dovrà snocciolare cosa può fare la Regione per la provincia in crisi. Il secondo, ministro delle Riforme, dovrà dimostrare quanto l’Abruzzo in affanno può effettivamente italcementi_striscionecontare sul suo esponente politico più importante a Roma.

LE RICHIESTE DEI SINDACATI

Effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati

Riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’occupazione

Finanziamento completo della cassa integrazione in deroga

Taglio addizionale regionale

Ripristino trasferimenti sul sociale ai Comuni e agli enti d’ambito

Impegno della Regione per il Piano di rilancio dell’area di crisi della Val Pescara.

IL PREFETTO: USCIRE INSIEME DALLA CRISI

Non direttamente nel confronto con i sindacalisti, bensì a margine di un convegno sulla sicurezza sul lavoro, il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono invoca “una svolta alla crisi che il Paese sta vivendo e che investe inevitabilmente anche questo territorio”. Commentando, poi, la manifestazione, D’Antuono l’ha definita “rappresentativa del momento attuale, duro e difficile per tutti. Speriamo di uscirne insieme”, ha aggiunto, “ con il Governo in primis, considerato che questa crisi ci accompagna da troppo tempo”. “Per uscirneha concluso, “c’è bisogno di provvedimenti che consentano di tutelare gli elementi di base dello Stato che sono famiglia e lavoro, con la sua dignità”.

 

Daniele Galli


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