Pescara, bici ovunque ma poche rastrelliere: le foto dei ciclisti

biciParcheggioQuesturaPescara. I vigili urbani le sequestrano, ma loro sostengono che di rastrelliere dove parcheggiare le bici come norma comanda non ce ne siano abbastanza. E’ il popolo dei cicloamatori, dopo le prime rivolte, a dimostrare le proprie ragioni. Se le biciclette invadono i marciapiedi un motivo ci sarà.

“Non è che ci siamo messi a cercarle: di bici parcheggiate ‘fuori rastrelliera’ ce ne sono talmente tante che basta farsi un giro nei dintorni di luoghi di maggiore frequentazione pubblica per trovarle”. Sono pronti a giurarlo i membri dell’associazione ciclo ambientalista, che con la macchinetta fotografica alla mano sono scesi in strada per sostenere quanto sbagliata sia stata l’operazione dei vigili urbani che ha rimosso venti biciclette parcheggiate addosso a pali e alberi. “Se le parcheggiamo lì è perché le rastrelliere non bastano”, avevano replicato immediatamente i ciclisti contro il Comune. E per dimostrarlo hanno immortalato la situazione di alcuni edifici pubblici: il palazzo dell’Agenzia delle entrateBiciAgenziaEntrate  e quello della Questura. Se in via Caduti del Forte sono gli alberi lungo la strada a fungere da parcheggio, per l’ufficio del fisco sono le ringhiere del porticato interno a divenire preda di catenaccio agganciati a cerchioni e telai. Come dire, se la mossa della Polizia municipale è giustificata dal ripristino del decoro urbano, qualche rastrelliera in più potrebbe liberare le strade dal disordine al quale i ciclisti, obbiettivamente tanti in città, sono obbligati a creare per posteggiare le proprie due ruote.

 

Daniele Galli

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