Roseto. Il Comune vuole vendere gli immobili all’interno dell’ex area Monti, le ex scuole dismesse e Villa Clemente e la Sinistra si oppone. Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra di Roseto, spiega che “le motivazioni sono sempre le stesse, fare cassa. Alla cittadinanza bisogna comunque far sapere che una amministrazione senza idee per reperire fondi attua i metodi della cessione, impoverendo la città di beni e servizi non risolvendo nulla ma spostando alle nuove generazioni i problemi che dovranno affrontare con ancor meno risorse. Emblematico il caso della vendita della farmacia comunale, struttura in utile che potrebbe, con una corretta gestione, offrire ampi servizi gratuiti ai cittadini viene letteralmente svenduta. Adesso trapela la notizia della messa in vendita della famosa Villa Clemente, un pezzo di storia della nostra città. Noi non ci stiamo”.
Borgatti a nome della sinistra rosetana invita “il Comune a razionalizzare le spese invece che privarsi di beni e servizi utili per la cittadinanza. Il cCmune paga un canone d’affitto per il centro dell’impiego di circa 39 mila euro, di cui circa 10 mila a carico dell’amministrazione ed il resto suddiviso nei vari comuni dell’ente d’ambito. Versa affitti per circa 21.900 euro per rimesse e magazzini ed altri nove mila per uffici del settore commercio in centro. Proponiamo al comune di razionalizzare, ovvero riqualificare le scuole messe in vendita e i locali pubblici nell’ex area Monti per spostare in quei luoghi uffici e magazzini. Questa operazione porterebbe alle casse comunali circa 60mila euro annui, una somma considerevole che di fatto renderebbe svantaggioso vendere questi locali. In dieci anni – conclude Borgatti – vuol dire avere oltre 600mila per risanare il bilancio ed investire poi sul territorio”.