Tangenti a Spoltore: le intercettazioni

ranghelliSpoltore. Sono stati fissati per domani mattina gli interrogatori di garanzia per i tre arrestati dell’inchiesta della procura di Pescara denominata “Cabina di regia”. Davanti al gip Gianluca Sarandrea domani mattina sfileranno Franco Ranghelli, sindaco di Spoltore, Luciano Vernamonte, vicepresidente della Ecologica Spa, e Marino Roselli, il progettista ed ex vicepresindente regionale ritenuto dagli inquirenti come il dominus della “cabina” che avrebbe nella sostanza diretto da dietro le quinte la vita politica del comune pescarese.

I tre, da ieri agli arresti domiciliari, devono rispondere a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, concussione, corruzione, falso ideologico e abuso d’ufficio. Cinque i filoni su cui la magistratura sta portando avanti le indagini che nelle prossime settimane potrebbero portare a nuovi provvedimenti.

Nelle intercettazioni effettuate dagli inquirenti emerge un quadro di completa subordinazione degli organi democratici rispetto al gruppo di potere messo in piedi dai tre arrestati. Di particolare interesse per la “cabina di regia” era il Piano Regolatore cittadino in fase di studio. Nominati con bando pubblico quattro professionisti, la “cabina” si rende conto che sono poco malleabili, e decide che tutto dovrà essere fatto all’interno del comune. Al gruppo servono solo dei “ragazzotti”.

Roselli: “Partè, io mo una cosa voglio capire sennò mo qua, non è che stiamo dando l’incarico a dei tecnici per fare il piano, noi abbiamo deciso che il piano lo fa all’interno. Lo fa l’ufficio tecnico. Punto! non dobbiamo nominare qualcuno che…”

Partenza: “Solo i redattori”

Roselli: “Noooo, i redattori sono…”

Partenza: “O Marì è chiaro l’ufficio tecnico.”

Roselli: “Perfetto, non dobbiamo nominare qualcuno d’esterno, abbiamo detto che se xxxx, l’ufficio, ha bisogno di ragazzotti che disegnano col Cad o con l’Archicad o con un programma di computer, si dota di questo personale, ma non sono accreditati come persone che fanno il piano!”

Partenza: “No, no, no, no, no”

In un altro stralcio delle intercettazioni Roselli, che ricordiamo non aveva alcun incarico amministrativo, fa mostra ad uno degli imprenditori indagati di quale possa essere il suo potere all’interno del comune. Il Prg? “Se vuoi lo approviamo in una settimana”

Zampacorta: “Mo il piano regolatore, Marì? Perchè non l’abbiamo approvato! Con la variante!”

Roselli: “Ma mo tu fatti i cazzi tuoi, perchè sennò succede un macello qua a Spoltore, qua sotto! Fermati! Fermati!”

Zampacorta: “Marì, ora che lo approvano al consiglio comunale, poi…”

Roselli: “Una settimana!”

Zampacorta: “Poi ora che va al coso…”

Roselli: “No Luì…approvato quello là, riparte la cosa. Luì, io non sto…Luì se lo vuoi lo facciamo approvare tra una settimana, non mi stai a capire! Te l’ho detto l’altra volta! Eh! Io ti ho capito che hai un problema dall’altra parte, ma tu questa qua, ci sta, cioè un palazzo in più ci è uscito, Luì! ci sei uscito con un palazzo, non so se mi sono spiegato!”

L’accordo di programma per il cimitero era molto importante per la “cabina”. L’accordo prevedeva che il comune avrebbe avuto il terreno, di proprietà di uno dei costruttori indagati, in cambio di una contropartita in denaro e di un terreno comunale. Secondo i magistrati la valutazione del terreno che il comune avrebbe dovuto acquistare era stata gonfiata. Nella valutazione erano stati inseriti anche alcuni fabbricati presenti sull’area. Fabbricati che però erano abusivi. Intercettato nella sua stanza, il sindaco discetta dell’accordo con l’imprenditore.

D’Onofrio: “Mi paghi ed è come se vi sto vendendo un bene, al comune punto! Finito! La storia è chiusa! Senza commenti, dici, mi hai dato le terre là e tu di qua, perchè la gente non capisce che io, io con duecentotrentamila euro, facendo i conti della terra, ci pago centocinq…centotrentamila euro di plus valenza ed è uno! Con centomila euro io devo rifare la casa a mio padre, la casa a mia zia perchè è doveroso perchè io con mio zio, mmm tu lo sai…”

Ranghelli: “Il minimo…”

D’Onofrio; “E quindi mancano pure…”

Ranghelli: “Perchè ci stanno delle situazioni che…”

D’Onofrio: “Devo fare casa per me! E quindi di conseguenza con centomila euro che mi avanzano cioè non ci faccio nemmeno le fondazioni!”

Roselli: “La Bucalossi!”

D’Onofrio: “Ci pago la Bucalossi! Dopo, dice, ma tu c’hai il terreno! E sì ho capito, ma sul terreno per costruire ci vogliono i soldi, quindi devi investire soldi, aspettare che tu realizzi tra due tre cinque anni, che siano! E dopo, forse…forse…hai avuto un utile…”

Ranghelli: “Potresti pure valutare di non lavorare più…”

Roselli: “Bravo!”

Ranghelli: “Perchè magari uno pensa di fare qualche investimento!”

Roselli: “Eh! Bravo, bravo!”

Ranghelli: “Mi levo ‘na frega di pensieri” (Risate)

D’Onofrio: “ Mi levo una frega di chiacchiere della gente! Sinceramente, no?”

 

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