Montesilvano, card per la mensa scolastica. Un papà denuncia: “Non sappiamo nulla”

Montesilvano. Sono state presentate ieri dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Maria Rosaria Parlione, le importanti novità sul servizio di refezione scolastica che prenderà il via lunedì 5 ottobre in tutte le scuole dell’infanzia comunali e per le classi di tempo pieno dell’istituto comprensivo Delfico. Ma potrebbero esserci problemi per l’avvio del servizio.

L’innovazione più importante, oltre ai cibi a “chilometro zero” e alla differenziazione delle tariffe per reddito, è la digitalizzazione del pagamento, con l’introduzione di una card prepagata per le famiglie e la dotazione alle scuole di apparecchiature tecnologiche per la gestione del credito.

Secondo quanto riporta il comunicato stampa diffuso ieri dal Comune, “Alle famiglie sono state consegnate delle card, che potranno essere ricaricate presso esercenti convenzionati. Ogni scuola è stata dotata dalla Cir Food di un tablet che quotidianamente consentirà al personale Ata di ogni plesso di comunicare le presenze e le assenze dei singoli bambini. Grazie alla digitalizzazione dei dati, sarà possibile conoscere in tempo reale l’effettivo consumo e pagamento dei pasti. Quando mancheranno 3 pasti per raggiungere l’esaurimento della card, verrà inviato un sms ai genitori per allertarli”.

Lo stesso comunicato che, per molte famiglie, risulta essere l’unica fonte di indicazioni, come denuncia un nostro lettore, A.F., papà di una bimba che frequenta la scuola dell’infanzia di via Verrotti: “Ad oggi non sappiamo nulla”, afferma, “siamo stati lasciati allo sbando dal Comune, non ci hanno rilasciato alcuna card, le uniche informazioni che abbiamo ricevuto le abbiamo lette sui media, peraltro non corrispondenti a verità”. Secondo il signor F., i problemi sono cominciati già al momento della consegna dei moduli per l’iscrizione al servizio: “Ho consegnato il modulo e il modello Isee all’ufficio Pubblica Istruzione e non ho avuto né una ricevuta né un numero di protocollo al quale fare riferimento per chiedere informazioni: non so se la mia richiesta è stata accettata, tantomeno in quale fascia di prezzo sono stato inserito”.

Già in quella fase, A.F. aveva avanzato agli impiegati le prime preoccupazioni sulle modalità di erogazione del servizio: “Mi hanno risposto che sarebbe stato consegnato un badge a scuola o e che ci avrebbero contattato”, dice il papà preoccupato che, con soli tre giorni utili (sabato la scuola è chiusa) prima del 5 ottobre, stamattina ha chiesto lumi direttamente ad insegnanti e personale Ata: “Non hanno ricevuto nulla, né tablet né lettori, né card da consegnarci, sanno solo che per ogni bambino ci sarà un codice che noi genitori dovremo comunicare ogni mattina quando i nostri figli vorranno usare la mensa, così come l’anno scorso consegnavamo i buoni pasto”, conclude papà F.

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