Montesilvano, mense scolastiche: arrivano le card per il pagamento dei pasti

Montesilvano. Sarà attivo a partire da lunedì 5 ottobre il servizio di mensa scolastica del Comune, che anche quest’anno sarà gestito da Cir Food, la società di refezione vincitrice dell’appalto nel 2013.

Il servizio di mensa quest’anno sarà informatizzato: alle famiglie sono state consegnate delle card che funzionano come delle prepagate, che potranno essere ricaricate presso gli esercenti convenzionati; inoltre, ogni scuola è stata dotata dalla Cir Food di un tablet che quotidianamente consentirà al personale Ata di comunicare le presenze e le assenze dei singoli bambini: sarà quindi possibile conoscere in tempo reale l’effettivo consumo e pagamento dei pasti; quando mancheranno 3 pasti per raggiungere l’esaurimento della card, verrà inviato un sms ai genitori per allertarli.

I menù, che conterranno cibi biologici, a km 0, saranno esposti all’interno di tabelle dietetiche affisse negli atri di ogni scuola, “per dare le massime garanzie ai genitori”, ha affermato Marina Calabrese, nutrizionista del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) della Asl di Pescara.

“Grazie alla Commissione Mensa” ha detto Filippo D’Annunzio, uno dei genitori membri della Commissione, “abbiamo potuto partecipare alla scelta dei cibi”; la Commissione Mensa è stata istituita presso il Comune lo scorso aprile e include anche i genitori delle scuole della città.

“Saremo contenti di organizzare nei prossimi mesi una visita guidata con genitori e bambini per mostrare come lavorano i nostri laboratori”, ha affermato Bruno Loiacono, responsabile territoriale Cir Food.

“Le novità riguardano la differenziazione delle tariffe, strutturate sul principio di equità sociale e i nuovi metodi di pagamento” ha ricordato l’assessore alla Pubblica istruzione, Maria Rosaria Parlione.

Quello delle tariffe del servizio di refezione è stato un aspetto particolarmente dibattuto in Comune, dove, a seguito dell’approvazione della delibera di Giunta n. 132 del 14 luglio 2015, che istituiva un piano tariffario differenziato in base al reddito delle famiglie, è seguita una protesta da parte di 119 mamme di alunni:

queste, supportate dall’associazione ‘Vita di Quartiere’, presieduta da Pasquale Barilone, lo scorso 8 settembre hanno presentato in Comune una proposta di delibera, all’interno della quale veniva espressamente richiesta la revoca in autotutela delle disposizioni tariffarie contenute nella delibera n. 132, che fanno riferimento al servizio di mensa e trasporto scolastico.

Oggetto della contestazione, l’uso dell’Isee da parte del Comune per determinare le tariffe spettanti a ciascuna famiglia, che, in base alla delibera n. 132, per quanto riguarda il servizio mensa, sono le seguenti: 2,50 euro a pasto per chi ha un reddito fino a 10 mila euro; 3,00 euro a pasto per chi ha un reddito che va da sopra i 10 mila, fino ai 13 mila euro; 3,60 a pasto per chi ha un reddito che va da sopra i 13 mila, fino ai 16 mila euro; 4,20 euro a pasto per chi ha un reddito che va da sopra i 16 mila fino ai 20 mila euro; 4,90 a pasto per tutti coloro che superano la soglia dei 20 mila euro di reddito.

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