Mascitelli (Idv): Sul parco della Costa Teatina, la frittata di Febbo

alfonso_mascitelliChieti. “E’ passato in secondo ordine, nell’approvazione in Senato dell’ultimo Decreto Milleproroghe, un aspetto particolarmente preoccupante. Con il parere positivo del Governo, e il nostro voto decisamente contrario, è stato approvata con un emendamento a firma di un senatore del centrodestra (senatore Dalì), la proroga di un anno, sino al 31 dicembre 2012, per provvedere alla istituzione del parco nazionale Costa Teatina“.

E’ questo l’allarme lanciato dal sen. Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv Abruzzo, capogruppo in Commissione Bilancio, nel valutare uno degli aspetti contenuti nel decreto Milleproroghe che avrà un decisivo impatto nella vita della nostra regione.
“Considero questa ennesima proroga – ha spiegato il senatore – un fatto estremamente negativo. Un’altra occasione perduta, dopo dieci anni di attesa, per creare nella nostra regione, attraverso l’istituzione del parco, un progetto di livello nazionale e di valenza turistico-ambientale di pregio. E questo significa fondamentalmente tre cose. Primo, il Governo nazionale non aveva alcuna intenzione di inviare, come prevedeva la legge vigente già dall’ottobre scorso, un commissario ad acta per predisporre e attuare l’intervento. Evidente che il Governo non lo considera una priorità, visto che in questa direzione non è arrivata alcuna seria sollecitazione dall’Abruzzo e in questo modo ottiene anche un risparmio di cassa tant’è che il fondo a disposizione per la istituzione e la gestione dei nuovi parchi nazionali si sta assottigliando sempre di più. Secondo, è grave che non vi sia stato un adeguato coordinamento tra tutti i comuni interessati, con molti ritardi, alcuni distinguo e qualche posizione fuori dal coro, che non hanno certo trasmesso il messaggio di una univocità di intenti. Terzo e ultimo: la frittata fatta dall’assessore Febbo, con la sua maldestra idea del parco a isole, non porterà a niente di buono: solo perdita di tempo e di risorse economiche che nel frattempo sono scese dai 6 milioni e 800.000 del 2011, su scala nazionale, a 5 milioni e poco più del 2012”.

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