Provincia Chieti: le proposte del centrosinistra per il bilancio 2011

provincia_chietiChieti. Terminata la partita dei debiti fuori bilancio, argomento su cui si pronunceranno gli organi competenti, il centrosinistra lancia il confronto con la maggioranza sul bilancio di previsione, per l’annualità 2011 della Provincia di Chieti.

“La crisi che ha investito – si legge nella nota – il nostro Paese, la nostra Regione ed in modo particolare la nostra Provincia negli ultimi due anni, ha inciso ed incide anche per i prossimi anni sulle entrate proprie dell’Ente. L’imposta provinciale di trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni, la compartecipazione sull’Irpef e l’addizionale sull’energia elettrica che costituiscono le voci più importanti delle entrate ordinarie della Provincia, hanno risentito nel 2010 della crisi economica che ha visto la provincia di Chieti essere una delle più colpite d’Italia. Queste voci sono diminuite nel 2010 di circa due milioni e cinquecentomila euro rispetto all’anno precedente ed è prevedibile che nel 2011 i dati non miglioreranno. Insieme alla diminuzione delle entrate proprie, il Governo nazionale con la finanziaria 2011, approvata a dicembre 2010, ha drasticamente tagliato i trasferimenti ordinari agli enti locali. Nel 2011 la Provincia di Chieti avrà tre milioni e cinquecentomila euro in meno rispetto all’anno precedente. In sostanza, sei milioni in meno sulle entrate correnti che si riversano in sei milioni in meno per le spese correnti.  Una riduzione di oltre il 10% sulle entrate  correnti  dell’Ente  a cui dovrà corrispondere un taglio della stessa entità sulla spesa corrente”.Alla luce di questi tagli il centrosinistra chiede di “riconsiderare l’organizzazione dell’ente al fine di avere risparmi consistenti da impegnare su degli interventi che allo stato non hanno nemmeno un minimo di  copertura di bilancio, come la cultura ed il turismo ed accrescere la previsione di spesa sul sociale”.Queste le proposte della minoranza: riduzione del numero dei dirigenti da otto a quattro(quelli di ruolo)  distribuendo tutte le funzioni dell’Ente su quattro settori, anche alla luce delle recenti decisioni della Corte dei Conti sulla dirigenza incaricata, con una riduzione di spesa di circa 320.000 euro;Creazione di altre otto posizioni organizzative al massimo da affiancare, due per ogni settore, ai quattro dirigenti al fine di alleviare il peso dell’impegno e della responsabilità- tale operazione il cui costo,  circa centomila euro,  va ad incidere sul fondo incentivante la produttività,  obbligatorio per legge, che presenta larga disponibilità per l’anno 2011;Riduzione della spesa per la direzione generale, per gli staff. del Presidente, del Presidente del Consiglio e degli assessori  per un importo di  euro 250.000;Riduzione, per l’anno 2011, del 10%  dell’indennità degli amministratori  e del 5% dei gettoni dei consiglieri provinciali  con un risparmio di  circa 150.000 euro.Con l’attivazione di queste semplici e concretizzabili  proposte per l’anno 2011 l’ Ente avrà  un risparmio di oltre  800.000 Euro che noi proponiamo di distribuire sulla parte spesa del  bilancio nella maniera seguente:Cultura:  325.000 Euro per finanziare le istituzioni e le iniziative previste nel PEG 2009 e  precisamente: 40.000 euro per l’Istituto Tostiano, 20.000 euro per la Fondazione Michetti, 10.000 euro  per il Premio Michetti, 90.000 euro  per il Teatro Marrucino, 50.000 euro per la Settimana Mozartiana, 10.000 euro per i banderesi di Bucchianico, 20.000 euro per il Mastrogiurato, 10.000 euro per il Premio di arte contemporanea di Vasto, 10.000 euro per il Premio Histonium, 10.000 euro per il Premio Russo oltre a 20.000 euro per il Museo Archeologico Iuvanum, 20.000 euro per il Museo dei Fossili e 15.000 euro per la Mostra dell’artigianato di Guardiagrele.Turismo: 150.000 Euro;Contributo alle Pro Loco: 75.000 euroSociale : +100.000 Euro.Contributo ai tre patti territoriali per attività gestionale e per la predisposizione di progetti con i quali partecipare a bandi europei e nazionali: 150.000 euro;
“Attivando questa nostra proposta – conclude la nota – potrà essere svolta  un minimo di attività in settori che altrimenti rimarrebbero completamente esclusi da ogni pur minima attenzione da parte della Provincia”.

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