Truffe on-line per 500mila euro: latitante frentano preso a Berlino

Lanciano. Arrestato a Berlino un frentano latitante dal 2013, componente di una banda specializzata nelle truffe on-line: in 5 anni avevano accumulato 500mila euro.

M.A. è stato tratto in arresto il 22 gennaio nei pressi di Berlino dalla Polizia Tedesca in quanto colpito da Mandato di Arresto Euoropeo, estradato e incarcerato dalla polizia italiana il 13 febbraio in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip. di Lanciano Massimo Canosa nell’agosto del 2013 su richiesta del Procuratore di Lanciano Francesco Menditto. Si era reso latitante dal settembre 2013, quando la Polizia postale di Pescara e Chieti, con la collaborazione del commissariato di Lanciano, ha tratto in arresto altri 3 membri di un’associazione a delinquere finalizzata all’attuazione di truffe on line.

Le indagini della Polposte hanno avuto inizio verso la fine del 2010, scaturita da una serie di innumerevoli accertamenti effettuati dalla Sezione di Chieti in merito ad una miriade di truffe fatte con diversi account e-Bay (master-vantec, shops_center, k-golden-k, esse_di_esse, orion.elettronic, costuiler, premiunt e alsemione) mediante i quali venivano simulate vendite di smartphone, tablet, notebook e prodotti tecnologici vari, risultate accomunate tra loro. Un’intensa attività di intercettazione telefonica, pedinamenti e appostamenti venivano acquisiti molteplici elementi investigativi che dimostravano l’esistenza di un sodalizio criminale radicato nel territorio frentano dedito in forma stabile ed organizzata alla commissione di una serie di reati. Gli investigatori hanno incrociato numerosissimi dati, quali utenze telefoniche, indirizzi IP, movimentazioni di conti correnti bancari o postali, conti gioco, carte prepagate e indirizzi di spedizione della merce, acquisendo immagini dai sistemi di videosorveglianza presso sportelli Atm bancari o postali, documentazione sull’attivazione di utenze telefoniche, registrazione di account e-Bay ed apertura di conti correnti bancari o postali nonchè testimonianze. Sono state intercettate complessivamente 22 utenze telefoniche, per circa 10mila conversazioni e da esse emergeva un modus operandi piuttosto collaudato: con documenti falsi di altri soggetti, ignari o anche compiacenti, venivano aperti svariati account su siti di e-commerce sempre con largo anticipo, al fine di crearsi una certa anzianità di registrazione sul sito e un alto numero di feedback positivi creati ad hoc dagli stessi criminali.

Da un’attenta analisi dei tabulati e degli apparati telefonici utilizzati, veniva confermato che le diverse truffe avevano tutte un unico filo conduttore e venivano individuati i capi, leader indiscussi dell’associazione criminale che dal 2010 non aveva avuto periodi di inattività e col tempo aveva incrementato la propria pericolosità sociale e affinate le proprie conoscenze tecniche, incamerando profitti per circa 500.000 Euro.

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