DEBT BUBBLE: L’ennesima bolla, quella dei debiti sovrani.

debt-bubbleSecondo le dichiarazioni anonime di alcuni trader istituzionali manca poco allo scoppio di una nuova bolla, addirittura alcuni si sbilanciano ammonendo che siamo già dentro la bolla. A primo acchito queste dichiarazioni mi preoccupano non poco ma mi impongono un’analisi dettagliata ed una profonda riflessione che in poche righe cercherò di semplificarvi. Se in questi giorni di turbolenza di tutti i mercati internazionali avreste approfondito i dati grafici e le sintesi dei book anche a cinque livelli dei prezzi dei maggiori government bonds (cioè delle obbligazioni di stato) dei principali paesi europei e non solo vi sareste sicuramente, anche da non esperti, resi conto che qualcosa non quadra: la pressione tutta dal lato delle vendite ed i pochi acquisti sbilanciati verso prezzi molto ridotti con spread molto ampi.

In sintesi c’è un ordine categorico da parte dei big players orientato verso la vendita totale e la non assunzione di ulteriori posizioni long su titoli di stato del sud Europa e non solo. Ragionando sull’Italia, molte istituzioni, Tesoro compreso, cercano di correre al riparo acquistando loro stesse titoli di stato italiani per non creare scompensi ma riescono a controllare le vendite speculative solo parzialmente grazie all’allargamento degli spread risk (cioè “una sorta di regali se acquisti i miei titoli” un po’ come al tempo dei saldi! …”se acquisti i miei titoli io ti offro un tasso di interesse maggiore”). La situazione che ho banalmente descritto per l’Italia vale per la Grecia, la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda e tanti altri Stati sovrani.

In tutti i manuali di finanza base viene chiamato risk free il tasso di interesse senza rischio ovvero quel parametro al quale se si” vuol rischiare” bisogna aggiungere qualcosa. Considerando ancora l’esempio italiano il risk free per eccellenza è il Bot a 12 mesi (breve durata e sicurezza totale).

Dopo la nascita dell’euro le principali banche hanno riempito i loro portafogli di titoli risk free incentivate soprattutto dalla regolamentazione che non ha posto limiti di sorta (se prestare soldi ad imprese e famiglie comporta dei costi in termini di capitale e dei rischi per il sistema bancario, di contro finanziare gli stati è sempre stato illimitatamente consentito).

Qui aggiungo un altro tassello fondamentale il cosiddetto “carry trade”: tra il 2008 e il 2009 gli acquisti di titoli di stato hanno raggiunto la loro massima rilevanza; dato che la BCE da un po’ che ha fisso il tasso all’1%, le banche hanno pensato bene di specularci un po’ sopra, caratteristica fondamentale del loro ruolo, comprando titoli che avessero rendimenti più elevati dell’1% chiaramente risk free, i titoli di stato. Tutto questo prendendo prestiti all’1% dalla BCE e investendo in titoli a tassi superiori di quei paesi che offrivano di più, di quei paesi che oggi sono in estrema crisi!

Secondo alcune autorevoli analisi oggi gli investitori internazionali hanno in portafoglio titoli di stato per 1500 miliardi di euro! Il risk free di cui parlavo oggi è puro risk! Dalla Grecia il morbo ha investito mezza Europa! Purtroppo come sempre la speculazione autoalimenta le pseudo crisi moltiplicando le situazioni di panico e quindi le vendite totali a volte senza senso: se prima era di moda comprare government bond oggi tutti vendono! Hanno iniziato i top hedge fund poi le grandi banche ed ora naturalmente il parco buoi: il panico e la speculazione stanno alimentando la spirale negativa.

Come sempre i responsabili sono da ricercare a monte:
la regolamentazione non ha funzionato e come sempre chi ha potuto ha approfittato. La regolamentazione internazionale bancaria nota come Basilea 2 ha fallito. Essa sta generando l’ennesima bolla, quella dei debiti sovrani: il sistema sta soffrendo perchè Basilea2 incentiva gli acquisti di titoli di stato da parte delle banche perché essi non comportano alcun sacrificio di capitale regolamentare! (cioè se acquisto 100 bot non metto a riserva nulla neanche 1 perché non c’è rischio secondo Basilea2)

Finanziare uno stato acquistando i suoi titoli di debito è consentito senza alcun limite, questo ha alimentato i deficit sovrani e la possibilità di ripagare il debito. La speculazione poi sta facendo oggi la sua parte! Molti passano la patata bollente alle banche ma i responsabili sono a monte come dicevo! Le banche giustamente scoprono le falle e ne approfittano se nessuno controlla come dovrebbe. Le sovra istituzioni sono dunque al lavoro: stanno partorendo la Basilea 3! Vedremo cosa succederà!

Paolo Pizzuti

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